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“Nel comune di Montebello Jonico e in qualche popolosa frazione tante famiglie, che ancora vi abitano con coraggio ed incoscienza (ma effettivamente è amore per la terra dove sono nati e cresciuti, sofferto e gioito) rischiano di essere, per l’ennesima volta nell’ultimo secolo, evacuate in quanto il pericolo per le loro vite è troppo grande e realistico e le strade molto pericolose per le frane cadute” -afferma Mimmo Musolino.
“Il lungomare di Melito Porto Salvo distrutto in più parti, le strade fiumi di fango, i sottopassi mortali piscine colmi di acqua putrida di fango. Le strade che collegano i Paesi dell’Aspromonte, già di per se pericolanti ed a rischio frane in permanenza, hanno ancora conosciuto il peso nefasto del fango e delle rocce franate. Sulla Bagaladi-Gambarie, a Roccaforte del Greco, a Chorio, San Lorenzo ma tutta l’Area Grecanica è stata flagellata dal maltempo, non come la Locride e soprattutto Bovalino, Ardore, Ferruzzano, Brancaleone, Africo e tutti i paesi del medio Jonio, questo mare solitamente calmo, che urla come un mostro impazzito e famelico di vite umane e disastri ambientali.
A carpire vite umane ci hanno pensato le alluvioni e i terremoti degli anni precedenti soprattutto a Ferruzzano, Africo e Casalinuovo, Careri e Natile e l’elenco è lungo … interminabile”.
“Altri giornalisti e scrittori –continua Musolino– hanno descritto in modo accorato, ma mentalmente lucido, questa ennesima ed immane tragedia abbattutesi sulle popolazioni Joniche di Calabria. Io immagino in questo momento tutti i consigli comunali dell’area jonica riuniti d’urgenza e con l’intervento attivo e propositivo di tantissimi cittadini.
Temi scottanti delle politica soprattutto, in questi ultimi tempi, sono stati lo stato di pericoloso degrado della S.S. 106 “ la strada della morte “ e la linea ferroviaria jonica in costante e progressivo abbandono da parte dello Stato e per esso RFI”.
“Chissà -conclude Musolino- per quale scellerata maledizione proprio la S.S. 106 e la linea ferroviaria Jonica sono stati spezzati ed annientati in maniera violenta e paurosa dalla natura, tramite le proprie calamità, sempre sadica e terribile con i più deboli e indifesi.
Ho una grande paura, un terrore che mi pervade anima e corpo, che questa ennesima alluvione possa dare una grande e mostruosa mano allo Stato per accelerare i tempi del definitivo abbandono di questo martoriato territorio. Ecco perché non bisogna perdere tempo e da subito mettere i ferri ardenti sotto una classe politica sempre più egoista ed indifferente allo sviluppo di questa nostra terra”.
Mimmo Musolino
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