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Riceviamo e pubblichiamo un comunicato di Vincenzo Crea, Referente unico dell’ANCADIC Onlus e Responsabile del Comitato spontaneo “Torrente Oliveto”:
“Invece di continuare a vivere di ricordi che in questo paese non insegnano nulla, perché non ci si mette una mano sulla coscienza e una volta per tutte si decide cosa bisogna fare. Motta e Lazzaro nel bollettino delle morti per malattie polmonari annovera oltre 300 persone decedute per “silicosi”, la più grave malattia professionale dei minatori. Familiari, Istituzioni, popolazione conoscono bene le sofferenze e le tragiche conseguenze che porta la silicosi, malattia incurabile che non lascia scampo. Come ben si sa le malattie polmonari non si contraggono soltanto lavorando nelle miniere, nelle gallerie, nei tunnel delle centrali elettriche ,ecc. ma anche per esposizione all’amianto in cattivo stato di conservazione e il paese di Lazzaro è ricco di edifici privati e stabilimenti industriali con coperture in eternit usurato, che raggiungono finanche gli 8.000 mq e liberano nell’aria delle micro particelle facilmente inalabile. Eppure tutto tace, qualche ordinanza sindacale si è persa per strada ed il pericolo è sempre lì sotto gli occhi di tutti.
E’ bene fare un distinguo mentre i nostri padri, i nostri nonni furono costretti dalla necessità a frequentare luoghi di lavoro nella consapevolezza dei possibili pericoli tra cui quello di inalare gas velenosi, oggi le fibre pericolose senza bussare ci vengono a trovare fin dentro casa e ci fanno compagnia in silenzio fino al classico “lampo a ciel sereno”. E così il dado è tratto. A Lazzaro e Motta, ma non dimeno nella provincia reggina, anche in mancanza di un registro dei tumori e di mortalità possiamo dire che quasi quotidianamente si registrano nuovi casi di tumori e di decessi di persone con malattie neoplastiche.
Ben vengano le esperienze che portano positività, visite dei presidenti della nostra Repubblica, gemellaggi tra Comuni, manifestazioni varie che ricordino il sacrificio di questi uomini che con il loro coraggio hanno scritto la storia del nostro paese, a queste persone, a questi minatori, che furono va il massimo rispetto e dal loro sacrificio trarre insegnamento dando il giusto valore alla vita, facendo ognuno la propria parte.
Come più volte da me richiesto, per ultimo lo scorso 19 febbraio insisto nel sottolineare la necessità di intensificare l’azione preventiva e repressiva. Mettere in sicurezza e bonificare le discariche dismesse e quelle abusivamente realizzate, eseguire controlli sui campi magnetici, bonificare i territori dall’amianto, mettere in sicurezza i depuratori, garantire il pascolo in luoghi sicuri. Importante sarebbe l’intensificazione dei controlli su tutta la catena alimentare.
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