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Il Comitato di quartiere Montebello V.I.V.E. in concomitanza con la festa patronale (21 Novembre u.s.) ha piantato all’ingresso del paese un albero, simbolo della rinascita del borgo e della comunità intera. È stato anche il momento per l’ufficializzazione del Comitato che nasce con l’obiettivo di farsi interprete, promotore e portavoce degli interessi dei cittadini montebellesi di fronte alle istituzioni e alla pubblica amministrazione, per sollecitare a trovare soluzioni alle tante situazioni di incuria e degrado individuate nel territorio comunale.
Attualmente al Comitato, che risiede nel comune di Montebello Jonico, sono iscritti più di 17 soci e questo gratifica il lavoro svolto fino ad oggi, esso con determinazione porta avanti quelle che sono le esigenze e necessità che la popolazione manifesta. Purtroppo, nei giorni scorsi, l’albero, simbolo della rinascita, è stato tagliato alla base da ignoti senza alcuna valida motivazione. Il Comitato denuncia l’accaduto, condannando l’atto vile perpetrato ai danni della comunità montebellese.
Montebello, purtroppo, in questi giorni è stato vittima anche di furti in case private.
Il Comitato, facendosi portavoce dell’intera comunità dichiara:
- lo stato di abbandono in cui versa il paese;
- la mancanza di illuminazione pubblica, già più volte segnalata all’amministrazione comunale;
- la mancanza di telecamere all’entrata e all’uscita del paese,( in virtù del finanziamento statale per la realizzazione di sistemi di videosorveglianza urbana).
L’attribuzione del contributo statale è un importante investimento per migliorare la sicurezza dei cittadini e contrastare i fenomeni criminali, facilitando l’attività di repressione dei reati, ma anche quella di prevenzione e di capillare controllo del territorio. Per il Comune di Montebello Jonico sono previsti 254.000 €.
Constatando la situazione in cui i cittadini montebellesi vivono, il Comitato
sollecita vivamente e celermente l’attuazione di tutte le misure che possono essere messe in atto per la sicurezza, garantendo, così, tranquillità e serenità alla popolazione.
Un’altra soluzione potrebbe essere un distaccamento della Stazione dei Carabinieri, che andrebbe a ricoprire un’area dell’entroterra scoperta e vasta.
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