Montebello Jonico, la minoranza su ultimo consiglio comunale

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Di seguito la nota del Gruppo consiliare Direzione Cambiamento (Nadia Morabito, Tonino Foti, Barbara Familiari) e del Gruppo consiliare L’Officina delle Idee (Fabio Macheda):

Il Consiglio Comunale tenutosi il 14 giugno 2016 si è rivelato l’ennesima prova “mancata” di leale collaborazione con i gruppi consiliari di minoranza, facendo emergere non solo la sprezzante violazione di regole procedurali – etichettate dal Primo Cittadino come mere “elucubrazioni mentali” che ben si addicono ad altri contesti – ma anche, nella sostanza, indifferenza e noncuranza verso quelle forme minime di partecipazione democratica (della minoranza), di cui il Sindaco, nella qualità di presidente del Consiglio, dovrebbe essere garante.

Il dibattito, tutt’altro che pacato, si è acceso sulla già nota questione della richiesta di Valutazione di Impatto Ambientale della Diano Cementi S.p.a., questione sulla quale i Consiglieri di minoranza, con atto d’impulso al Sindaco del 24.5.2016, avevano sollecitato la convocazione, in via straordinaria d’urgenza, di un Consiglio comunale ad hoc, per esprimere la contrarietà “politica” alla proposta progettuale della società.

Nonostante l’urgenza e la delicatezza della questione, e contrariamente alle rassicurazioni fornite dallo stesso Sindaco in più occasioni, lo stesso ha ritenuto di convocare il Consiglio oltre i venti giorni dalla richiesta (termine regolamentare) e, soprattutto, in assenza di preventiva convocazione della conferenza dei Capigruppo consiliari, ultimo baluardo di una democrazia che “elucubrazione mentale” non è.

La convocazione preventiva dei Capigruppo, proprio perché diretta ad una programmazione dei lavori consiliari, avrebbe consentito ai consiglieri proponenti assenti di poter organizzare, per tempo, i propri impegni.

Ecco che la violazione di quei regolamenti di cui il Sindaco, per primo, dovrebbe assicurare il rispetto, nulla ha a che vedere con questioni procedurali, intaccando, nella sua effettività, la partecipazione democratica della minoranza.

Quella stessa partecipazione democratica che il Sindaco, in seduta consiliare, dichiara di voler tutelare con un rinvio della discussione sulla proposta della minoranza, strumentalizzando l’assenza di due dei consiglieri firmatari l’istanza di convocazione consiliare (Macheda Fabio e Foti Tonino), e, soprattutto, senza che gli stessi avessero fatto mai pervenire richieste di differimento della proposta ad altra seduta (data l’urgenza della questione e l’imminente scadenza del termine per le osservazioni alla Regione sul progetto Diano).

Ed, ancora, dove risiede la tanto decantata trasparenza se il Sindaco, nonostante espressa richiesta rivolta in tal senso nella comunicazione del 24.5.2016, ha omesso di rendere edotti i Consiglieri proponenti in merito alla elaborazione o meno delle osservazioni tecniche relative alla V.I.A. DIANO (a suo dire, già trasmesse alla Regione Calabria ed al Prefetto), trascurandone l’attinenza con la proposta da trattare?

In una prospettiva di rispetto e leale collaborazione, il Sindaco avrebbe dovuto notiziare i Consiglieri proponenti (e non solo) sul contenuto di quelle osservazioni, in modo tale da garantirne l’informazione ai fini della discussione in Consiglio, salvo chelo stesso avesse già premeditato di rinviare il punto ad altra seduta,cercando poi di accreditare tale decisione come un atto di etica politica nei confronti dei Consiglieri assenti!

Ma vi è di più! La scarsa attenzione mostrata verso la questione Diano Cementi fa trasparire l’ambiguità e la contraddittorietà tra scelte operative adottate in concreto e linee programmatiche di mandato, nelle quali l’amministrazione Suraci dichiarava un impegno “immediato” e la propria contrarietà “politica” avverso ogni progetto industriale (quale quello, già noto, della Centrale a carbone), che fosse incompatibile con le dichiarate scelte strategiche (WATERFRONT) sull’area interessata dalla richiesta di VIA della società Diano.

Senza, peraltro, trascurare che il ritardo nella convocazione del Consiglio comunale ha impedito che, congiuntamente alle osservazioni tecniche, fossero trasmesse alla Regione Calabria anche le determinazioni politiche del Consiglio riguardo al progetto Diano, il che appare ancor più grave tenuto conto dell’incidenza di detto progetto sul territorio del Comune di Montebello Jonico.

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