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P.A., 45enne imprenditore del luogo ma da anni residente al nord, rientrato nella sua villa in località Tegani, nel comune di Montebello Jonico ha notato 3 persone, di cui una armata di pistola che indossava un passamontagna, intente a mettere tutto a soqquadro.
Spaventatissimo, riesce a mantenere il sangue freddo e, prima che i malviventi riescano ad accorgersi della sua presenza, richiude la porta e si nasconde in giardino da dove da subito l’allarme alla Centrale Operativa dei Carabinieri della Compagnia di Melito di Porto Salvo.
Nel giro di pochissimi minuti, i militari hanno già circondato la villa.
Uno dei tre malviventi, quello armato di pistola, si è allontanato dalla villa, molto verosimilmente per mettere al sicuro un primo carico di refurtiva e soprattutto il server all’interno del quale erano registrate le immagini dell’impianto di video sorveglianza. È in questo istante che i Carabinieri arrivano e che l’uomo, probabilmente accortosi della presenza dei militari, decide di darsela a gambe levate ma non fa in tempo ad avvisare gli altri due complici rimasti nel frattempo a fare razzia all’ultimo piano della villa.
I militari così hanno deciso di intervenire e, dentro la villa, oltre ad aver neutralizzato l’impianto di allarme e quello di video sorveglianza, i malviventi hanno fatto saltare anche la corrente elettrica.
Dopo aver “bonificato” il primo piano dell’immobile, i Carabinieri sono saliti al secondo piano. I due si sono rifugiati dentro una stanza da letto chiudendosi al suo interno, provando a forzare gli infissi della finestra. A questo punto i Carabinieri hanno fatto irruzione sfondando la porta della stanza da letto.
Non appena aperta la porta i due, di nazionalità albanese, sentendosi ormai in trappola, si sono avventati con inaudita ferocia sui militari, ponendo in essere un disperato tentativo di fuga. Ne è nata una violenta colluttazione ma alla fine i due sono stati bloccati e ammanettati.
Con loro avevano già circa mille euro in contanti e numerosi preziosi sottratti dalla villa.
Attivamente ricercato rimane il 3° complice che avrebbe svolto il ruolo di basista e che gli inquirenti non escludono possa essere del luogo.
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