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Riceviamo e pubblichiamo dal Presidente della Pro Loco Brancaleone Carmine Verduci
“Fu proprio in questo luogo, alle Rocche di Prastarà a Montebello Jonico in Calabria, che Sant’Elia detto il Giovane riuscì a stabilire la propria dimora eremitica ed il suo Monastero basiliano . Ma le Rocche di Prastarà furono anche scenario del famoso film di Fellini e Germi, diretto dallo stesso Germi, “Il Brigante di Tacca del Lupo” (1952), interpretato da attori di calibro, quali Amedeo Nazzari, Cosetta Greco, Saro Urzì e Raf Vallone”. Lo ha annunciato Serena Palermiti , geologo , Presidente del Centro Studi Calabrese Peter .
“Il 18 ottobre prossimo, saremo sul Mar Jonio ed in questo luogo , ascolteremo i sussurri del vento, “percependo”, sdraiati sul terreno, la potenza delle forze geologiche dell’origine e della trasformazione; toccando – ha proseguito Palermiti – con mani sensibili, le rughe delle pietre, che raccontano la memoria della Terra; assaggiando, con le papille gustative aperte a nuove esperienze, cibi contaminati dall’amore della natura che li ha prodotti e dalla passione del cuore che li ha cucinati.
E dalla Calabria, dalle Rocche di Prastarà vedremo addirittura l’Etna” .
Dunque escursione in grande stile per visitare un Geosito di estrema importanza che “possiamo definire come “palestra del cristianesimo” , come luogo in grado di ospitare il profetico Sant’Elia Il Giovane – ha proseguito Palermiti – e il suo amato discepolo San Daniele, dopo le tante peregrinazioni, dolori e angustie trascorse a girovagare in tre continenti, tra prigionie e schiavitù. E, in realtà, i Santi e i Briganti rappresentano bene l’essenza di questo Geosito, così come di tutta la Terra d’Aspromonte, luminosa e dura, sofferta e coraggiosa”.
L’effetto strano di quella roccia che emette luce calda.
“Suggestivo il fatto che la pietra calcarenitica delle Rocche di Prastarà – continua Palermiti – emetta, una volta lavorata come materiale da costruzione, una luce estremamente calda”.
I Briganti
“Curioso e ammirevole, che Germi, con Il brigante di Tacca del Lupo, abbia tentato una delle prime interpretazioni critiche della conquista garibaldina del meridione – ha concluso Palermiti – evidenziando le conseguenze di quell’occupazione piemontese, militare e dinastica, che si era impossessata del Meridione senza neppure provare ad incidere positivamente sul sistema sociale, ma anzi abbandonandolo a se stesso e combattendolo, aspramente, quando si era ribellato con il cosiddetto “brigantaggio”; termine questo che celava la realtà di una guerra civile del Meridione contro i “Piemontesi”.
Ma tutta l’Italia sarà protagonista di grandi eventi , ben 237 di cui 70 al Nord , molti sulle Isole , tanti al Centro e Sud del Paese .
Più di 600 ricercatori impegnati per fare in modo che le geo – scienze possano entrare nelle case degli italiani , almeno 150 escursioni, più di 80 appuntamenti tra conferenze ed attività all’aperto. In quei giorni il Pianeta sarà l’Italia per una kermesse senza precedenti : Settimana del Pianeta Terra , creata da due ricercatori italiani quali Rodolfo Coccioni dell’Università di Urbino e Silvio Seno dell’Università di Pavia.
In campo saranno università, musei, centri di ricerca . Un grande evento riconosciuto dal MIUR con l’impegno delle università, dei musei, dei centri di ricerca, in tutta Italia”.
Tutto il programma con tutti gli eventi è su www.settimanaterra.org
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