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Riceviamo e pubblichiamo la nota di Fabio Leandro Macheda, Consigliere Comunale di Montebello Jonico:
In merito all’approvazione delle aliquote IMU per l’anno d’imposta 2016, trattate durante i lavori del Consiglio Comunale del 29 aprile scorso, è stata riscontrata dal gruppo consiliare «L’Officina delle Idee» un’azione irregolare da parte dell’Amministrazione comunale.
Durante l’adunanza in questione, il Consigliere Fabio L. Macheda, ha rilevato come la proposta di deliberazione, avanzata dalla maggioranza del Sindaco Suraci, prevedesse un’aliquota d’imposta, per i terreni agricoli, pari al 7,6 per mille. L’esponente della minoranza – nel suo articolato intervento – segnalando come la circolare n.9/Giugno 1993 del Ministero delle Finanze classifichi il comune di Montebello Ionico tra quelli «totalmente montani», ha evidenziato «che l’art. 1 comma 13 della Legge di stabilità 2016 – al quale occorre far riferimento per la determinazione delle aliquote IMU – dispone che i terreni agricoli ricadenti in detti comuni totalmente montani siano esentati dal pagamento IMU».
Per tale motivo ha chiesto formalmente al Consiglio «di prendere atto della disposizione normativa citata e rettificare in tal senso la proposta di deliberazione in discussione, eliminando da essa l’individuazione dell’aliquota relativa ai terreni agricoli». Nonostante le argomentazioni del Consigliere Macheda si rivelassero fondate e trovassero pronto riscontro anche da parte del Responsabile del settore Finanziario Dott. Giuseppe Ceravolo, la proposta di deliberazione è stata ugualmente portata a votazione ed approvata, col voto unanime dell’intera maggioranza, senza essere adeguata alla normativa vigente.
Nè possono ritenersi giustificative di tale scelta le dichiarazioni del Sindaco, secondo cui «il contribuente qualora ritenga di essere nelle condizioni di esenzione dal pagamento, […], non effettuerà alcuna dichiarazione». Tale condotta che, alla luce delle considerazioni espresse, appare priva di senso, oltre che illegittima e lesiva dei diritti dei cittadini, ha costretto l’esponente de «L’Officina delle Idee» a non partecipare alla votazione ed abbandonare l’aula in segno di protesta.
Parimenti bocciato dalla maggioranza è risultato anche l’emendamento col quale, sempre Macheda, «considerato il maggior gettito generato dalle nuove e più restrittive ipotesi di esenzione per gli immobili in comodato d’uso gratuito», chiedeva al Consiglio «di voler valutare la possibilità di una congrua diminuzione dell’aliquota generale fissata, nella proposta di deliberazione, al 9,6 per mille». A margine dei lavori consiliari, il Consigliere Macheda ha dichiarato: «Con l’approvazione della delibera in questione vengono costituiti quelli che potrebbero essere i presupposti di un ingiustificato arricchimento per indebito oggettivo del comune nei confronti dei cittadini. Non riesco a comprendere, nè sotto il profilo logico, nè sotto quello giuridico l’operato di una maggioranza che, pur consapevole della non richiedibilità di un tributo si autodetermina ugualmente e forzosamente nel volerne fissare a tutti i costi l’aliquota. Una cosa comunque è certa quell’imposta non è dovuta e i cittadini devono esserne informati per evitarne l’ingiusto pagamento.»
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