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Si è svolto nei locali dell’ex Mercato Coperto a Melito di Porto Salvo lo spettacolo teatrale, letterario e musicale “Calabria Mitera – Madre Terra”.
L’incontro è stato organizzato dalla Fidapa con il patrocinio dal Comune di Melito di Porto Salvo. Caloroso il pubblico che ha preso parte all’iniziativa, tra i presenti il Sindaco di Bova Marina, Vincenzo Crupi e il Consigliere di Melito Porto Salvo, Ylenia Maria Zappia.
E’ stato un pomeriggio ricco d’intensità emotiva attraverso il quale si è voluto omaggiare un Sud spesso oltraggiato, in particolare rendere onore alla Calabria e ai grandi nomi di cui è stata culla.
Hanno centrato l’obiettivo le due artiste Maria Gurnari e Maria Marino, che con grande pathos hanno raccontato il Meridione. Un Sud che prima dell’Unità d’Italia era ricco e prospero che si è poi ritrovato in una perenne arretratezza che, come vedremo, perdurerà fino ai giorni nostri. Un evento cruciale per la nostra storia, quello dell’Unità, da esso infatti, è derivato il fenomeno del Brigantaggio. Un Sud che non è stato più in grado di trattenere i suoi “figli” costringendoli all’emigrazione, nasceva allora il detto “O briganti o migranti”. Una storia scritta sui libri dai vincitori, troppo spesso distorta che diventa tuttora una continua battaglia contro i pregiudizi e necessita di “una lobotomia culturale”.
Ad arricchire lo spettacolo la voce delle due artiste, prestata alla musica popolare e non solo. Significativo infatti, l’omaggio a Rino Gaetano con l’esecuzione del brano “Ad esempio a me piace il Sud” e stralci di “Aida” e “Cogli la mia rosa d’amore”. In più sono state proposte delle suggestive letture e dei motti popolari. A conclusione l’esibizione canora della celebre “Calabrisella mia”.
“E’ un lavoro a cui teniamo tanto, perchè spesso sentiamo parlar male della nostra terra, tante cose non vanno è vero, ma altrettante sono le energie belle e presenti. Attraverso questo spettacolo volevamo venisse fuori questa dualità. La Calabria ha anche un’altra faccia positiva, forte e può veramente riuscire a riscattarsi” – è il commento finale di Maria Gurnari e Maria Marino.
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