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di Mimmo Musolino
L’ambientazione non poteva essere più suggestiva e pertinente, lo scenario perfetto era il modernissimo lido “PARALIA 3 M“ sito sul “Lungomare dei Mille” a Melito di Porto Salvo.
Il pubblico delle grandi occasioni, molta parte degli interpreti antichi e moderni della cultura melitese, ed in più, tutto un affacciarsi di bagnanti incuriositi da quella gente, a contatto con le onde del mare, in giacca e cravatta (o quasi) e le signore in elegante abito da sera delle grandi occasioni.
Accanto a Mario Alberti, la giornalista Maria Zema, in funzione di moderatrice e di attenta stimolatrice del confronto tra pubblico e autore che ha introdotto la presentazione del libro leggendo alcuni dei passi più entusiasmanti dei racconti.
La magnifica ed eccelsa prefazione: “Ci sono storie che nascono dai luoghi. I luoghi parlano ma non a tutti, solo a chi è capace di ascoltare. E non parlano sempre. Parlano solo in periodi particolari, quando i profumi si mescolano ai colori e la sera si arrende alla notte..“
E’ questi periodi particolari ha saputo cogliere Mario Alberti e trasferirli, così come li ha vissuti, nei suoi ricordi ed emozioni da ragazzo.
E poi: “Adesso il mare lo vedo dall’alto, dove non ci voleva salire nessuno. E sbagliavano. Da qui si vede tutto. Le luci di Messina, alla sera. Le navi che passano cariche di persone e storie. La montagna dall’altro lato. Non che dove stavo prima non riuscissi a vederle. Ma qui, è un’altra osa.“
Fra i racconti che hanno attratto l’attenzione del numeroso, attento e qualificato pubblico: “Il suonatore di violino” e “il partigiano” individuati prontamente, e senza alcun dubbio, nel sognante musicista, il maestro Demetrio, mitico personaggio, sempre presente nella piazzetta adiacente al Municipio di Melito sempre in fermento per il vocio di tante persone che lì si raccoglievano (e si raccolgono).
E “il partigiano” l’indimenticabile professore Antonio “Totò” Familiari, personaggio di primissima piano a Melito, non solo per esser stato partigiano ma anche per il suo amore ed interesse sviscerato, e senza limiti, per il Bergamotto del quale è stato cantore e coltivatore senza eguali.
Da queste pagine si può capire che il libro è frutto genuino del cammino intimo e mai raccontato prima da Mario Alberti e della sua esperienza ed impegno nel mondo del volontariato e dello stare accanto e al servizio degli “ultimi “.
In quanto solo un’ anima, una mente ed un cuore predisposta all’ascolto e ai bisogni degli atri ha la possibilità di partorire racconti di così grande significato lirico e morale. Da segnalare fra il pubblico, molta applaudita, la presenza dell’ex direttrice didattica del plesso “ Megali” di Melito, la scrittrice e poetessa Angelina Suraci Prestinicola.
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