Melito di Porto Salvo, svolto seminario sulle unioni civili

seminario una città da cambiare

Questo post é stato letto 60320 volte!

Nutrita la partecipazione dei cittadini all’evento organizzato dal movimento politico culturale Una Città da #cambiare, avente come tematica la trattazione sotto il profilo esegetico e funzionale della legge 76/16, che disciplina le unioni civili e le convivenze tra persone dello stesso sesso.

Attraverso questo incontro, avvenuto presso una gremitissima sala conferenza dell’Hotel Serranò, a Melito di Porto Salvo, il Movimento,
fatta salva l’attività amministrativa eseguita attraverso i due consiglieri Minniti e Iaria, prosegue il percorso di animazione del territorio intrapreso già da alcuni anni.

La trattazione della tematica è stata facilitata dalla relazione di base di Mario Siviglia, avvocato del Foro di Reggio Calabria e componente del direttivo del movimento, che ha descritto la legge 76 centrandosi soprattutto sulla sua applicazione a favore delle presone che intendono usufruirne.

seminario una città da cambiare
seminario una città da cambiare

Al tavolo dei relatori Lucio Dattola, Presidente Arci Gay di Reggio Calabria, Mirella Gioffrè, Presidente Agedo, associazione di genitori di figli omosessuali, Patrizia Crea, assessore alle Politiche sociali del comune di Melito, Stefano Morabito, responsabile associazione “la Cosa Pubblica”, lo stesso Mario Siviglia e il consigliere capogruppo del Movimento presso il consiglio Comunale di Melito, Carmelo Minniti.

Assente la consigliera Nina Iaria, che ieri, in contemporanea all’evento, ha dato alla luce Annachiara.

L’evento è stato moderato da Mario Alberti, portavoce uscente del Forum del III settore di Melito ma attualmente operante nel Distretto della Locride, che da subito ha incastonato l’argomento nel campo dei diritti della persona, scevrando la trattazione del tema da altri inutili e fuorvianti approcci.

I rappresentanti di Agedo ed Arci Gay, pur manifestando convincimento che la legge 76 è di fatto un frutto di parziale compromesso, hanno ammesso che l’unico modo per superare quella parte di pregiudizio che di fatto inibisce la fruizione di questa opportunità è parlarne anche in momenti pubblici e condivisi, appunto come quello di domenica 19.

Questo post é stato letto 60320 volte!

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *