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“La famiglia è come un piccolo albero appena piantato: deve essere innaffiato ogni giorno per crescere e fortificare le radici, per affrontare ed uscire più forte dalle violente tempeste”.
Con questa frase di Carmine De Masi è partito il video introduttivo dell’incontro “Il valore della famiglia – Valorizziamo la famiglia per valorizzare la comunità” – realizzato dal Gruppo Cristiano Melito P.S. – che si è svolto nel pomeriggio di ieri, presso la Sala Convegni di via del Fortino a Melito di Porto Salvo.
Ha introdotto i lavori Salvatore Quattrone che ha spiegato i motivi che lo hanno spinto a voler organizzare questo seminario “sento il venir meno del valore della Famiglia che sta diventando sempre di più un concetto astratto. Partendo dal nucleo familiare anche Melito, come comunità può cambiare, incominciando per primi noi stessi, a volerci bene singolarmente”.
Ha portato i saluti istituzionali il primo cittadino di Melito Porto Salvo, Giuseppe Meduri, il quale ha dichiarato che “Melito ha l’intento di portare il modello famiglia anche all’interno dell’Amministrazione Comunale, poichè tutto ruota intorno al modello famiglia”. Assente invece, il Vicesindaco Domenico Marcianò, a causa di impegni imprevisti.
La parola è stata poi passata al Direttore Sanitario, Lucio Nucera che ha sentito il bisogno di riportare al pubblico in sala alcune sue riflessioni dal momento che nella società attuale “i valori morali stanno dormendo”. Dattola ha parlato della famiglia come struttura portante di una società civile che poggia su valori fondamentali “l’amore, il rispetto, la solidarietà, la tolleranza”. Ha sottolineato che “la famiglia senza l’amore non può vivere, crescere e perfezionarsi come comunità di persone”. Nel corso degli ultimi anni stiamo assistendo ad una preoccupante “dissolvenza dei valori etici” e ad una “dissociazione tra gli interessi dell’individuo e i valori propriamente umani”. Conclude il suo intervento, auspicando che la famiglia possa ritrovare il ruolo che merita.
A seguire, l’importante testimonianza dei coniugi Giuseppe e Graziella Lotito, sposati dal 1976, originari di Potenza, che hanno deciso di vivere a Comiso in Sicilia. Sono diventati direttori di un centro di recupero per la cura dalle dipendenze.
Hanno portato il loro esempio di forte unione e parlato della famiglia paragonandola ad un albero, e ad identificare questo esempio, era presente in sala un piccolo mandorlo. La vita nasce da un seme e allo stesso modo anche un albero, per poter crescere necessita di parecchie cure e le radici sono le fondamenta come lo è la famiglia. “Le radici sono quelle basi che devono esserci nella famiglia, dove la famiglia cresce e si sviluppa. L’amore è la prima caratteristica che si sviluppa all’interno della casa”. Fondamentale per poter stare insieme rimane anche il rispetto, la volontà di maturare insieme, la stima, il perdono, la fedeltà. E come un albero che supera i venti, allo stesso modo la famiglia deve superare le crisi e i conflitti. Il nucleo dove un figlio cresce diventa il suo modello e solo da un buon albero si possono generare buoni frutti. Le famiglie come l’insieme di tanti alberi diventano l’ossigeno di un paese. “E’ necessario dare il giusto Dna di valori ai nostri figli”.
Nel corso del seminario sono intervenuti tre alunni della scuola media “Corrado Alvaro” di Melito di Porto Salvo, che hanno letto delle poesie sulla famiglia e sui valori profondi che essa racchiude.
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