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Un tema di forte attualità quello proposto al convegno organizzato dal Movimento politico culturale “Una città da #cambiare”.
“La vita non è un gioco: riflessione e strumenti per il contrasto del gioco d’azzardo patologico”, questo il titolo dell’incontro che si è svolto nel pomeriggio di ieri presso la sede dell’ex Mercato coperto a Melito Porto Salvo.
L’evento è stato organizzato con il patrocinio gratuito della Presidenza del Consiglio Regionale della Calabria, della Provincia di Reggio Calabria e dell’amministrazione comunale di Melito di Porto Salvo, dell’ASP di Reggio Calabria, dell’ANPE (Associazione Nazionale Pedagogisti Italiani), del Forum del III settore dell’Area Grecanica, del Ce.Re.So. (Centro Reggino di Solidarietà) e della Fondazione Exodus di Don Antonio Mazzi.
Il compito di introdurre e moderare l’argomento è stato affidato al portavoce del movimento, il Dott. Francesco Baccellieri, il quale ha illustrato la finalità dell’incontro ovvero quello di “analizzare in tutte le sue sfaccettature il problema del gioco d’azzardo patologico”.
Ha portato i suoi saluti alla platea l’On. Nicola Irto, Presidente del Consiglio Regionale della Calabria. Nel suo intervento ha voluto sottolineare il suo pieno appoggio all’iniziativa dal momento che “la Calabria risulta essere la seconda regione d’Italia con la più alta percentuale che presenta il fenomeno del gioco d’azzardo. La Regione – ha proseguito Irto – deve entrare nel merito della questione e può farlo anche legiferando e cercando di canalizzare gli intenti su due versanti: il primo, quello di riuscire a porre dei limiti al gioco d’azzardo specialmente nei luoghi pubblici con delle regole regionali e il secondo di concentrare l’impegno in programmi di sensibilizzazione, di informazione e di assistenza verso chi è vittima di ludopatia”.
Ha preso poi la parola la Dott.ssa Caterina De Stefano, Dirigente del Dipartimento per le Dipendenze dell’ASP di RC che con il suo intervento ha delineato gli aspetti clinici della patologia. “Attraverso il gioco si educano i bambini, – chiosa la Dott.ssa De Stefano – ma può trasformarsi in problema quando diventa patologico. Le persone più a rischio sono i bambini, sopratutto quelli considerati iperattivi, gli adolescenti e gli anziani. Vi sono soggetti più vulnerabili e sono coloro che presentano un sistema neurotrasmettitore alterato caratterizzato dall’ incapacità di fermarsi e ciò è dovuto a distorsioni cognitive”.
Molto interessante poi, l’intervento del Dott. Luciano Squillaci, presidente FICT e vice-presidente Ce.Re.So., che ha inquadrato gli aspetti politico-istituzionali del problema in unione alla sua sensibilità di operatore impegnato sul campo che vive quotidianamente tali realtà.
“Il gioco d’azzardo a chi giova?” – ha chiesto retoricamente Squillaci al pubblico in sala e ha aggiunto come “la ‘ndrangheta abbia compreso che il gioco d’azzardo sia una delle migliori lavatrici per pulire i guadagni illeciti”. E’ constatabile agli occhi di tutti che “le sale slot si sono moltiplicate e di conseguenza ne giova la criminalità organizzata, ma beneficiario ne diventa anche lo Stato che sul fatturato del gioco d’azzardo ne ottiene un guadagno enorme. Non è un caso – ha poi aggiunto – il popolo dei giocatori è in aumento nelle zone in cui il tasso di povertà è maggiore”.
In ultimo ha relazionato il Dott. Piero Surfaro, del Ce.Re.So, pedagogista (vicepresidente ANPE- Calabria) portando al pubblico la personale esperienza di chi si trova a contatto con il giocatore e con le problematiche che ne conseguono: dall’esaltazione della vincita alla disperazione della dipendenza psichica.
Surfaro ha evidenziato come sia importante la prevenzione e quindi la giusta educazione.“Fin dall’infanzia bisogna abituarsi al gioco sano altrimenti si rischia di incappare nella povertà educativa”. Si è poi presa visione di un video racconto, realizzato dal giornalista Stefano Perri presso la struttura semi-residenziale del Ce.Re.So di Sambatello di Reggio Calabria, che ha reso il pubblico partecipe delle forti testimonianze di coloro che hanno vissuto sulla propria pelle il disagio del gioco compulsivo e il lavoro degli operatori che quotidianamente operano accanto a loro.
Surfaro ha infine rassicurato che “queste persone dopo un lungo percorso, ora stanno bene, hanno una loro dimensione e noi siamo responsabili della speranza altrui, la ludopatia è una battaglia che può essere vinta”.
La dipendenza patologica dunque è prevenibile, curabile e guaribile ed anche una responsabilità sia del singolo che di tutte le istituzioni.
Assente l’Assessore Federica Roccisano, impegnata in Giunta a Catanzaro in vista della visita di oggi a Reggio Calabria, del Presidente del Consiglio, Matteo Renzi.
Presenti tra il pubblico, il Sindaco di Palizzi Walter Scerbo, il Sindaco di Roghudi Agostino Zavettieri, il Vicesindaco di Chorio Sergio Gualtieri, l’Assessore del Comune di Melito Porto Salvo Bruno Sergi ed il Consigliere Provinciale Pierpaolo Zavettieri ed ancora il Dott. Tonino Nunnari referente di Libera, presidio Nino Marino di Melito di P.S. e presidente della cooperativa sociale “La sentinella”, e il Dott. Mario Alberti, portavoce del Forum del III settore dell’Area Grecanica.
Le conclusioni sono state affidate ai consiglieri comunali Antonina Iaria e Carmelo Minniti.
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