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Arresti per presunto stupro a Melito Porto Salvo.
Violenza sessuale di gruppo aggravata, atti sessuali con minorenne, detenzione di materiale pedopornografico, violenza privata, atti persecutori, lesioni personali aggravate e di favoreggiamento personale: sono queste le accuse nei confronti di 9 ragazzi, tutti di età compresa tra i 18 e i 30 anni arrestati stamane dai Carabinieri a Melito di Porto Salvo.
L’Operazione denominata “Ricatto” ha messo in luce gli stupri del branco su una ragazzina minorenne, svelando dettagli alquanto raccapriccianti.
Arresti presunto stupro a Melito Porto Salvo
Tra le persone colpite dai provvedimenti, sette sono destinatari della misura cautelare della Custodia Cautelare in Carcere. Inoltre, nei confronti di un 18enne, al momento dei fatti, minorenne è stato destinatario della misura cautelare della Custodia Cautelare in una Comunità. Un 24enne, invece, incensurato, é destinatario della misura cautelare dell’obbligo di presentazione quotidiano alla P.G. (quest’ultimo risponde solo del reato di favoreggiamento personale).
L’attività d’indagine è stata avviata dai Carabinieri dalla Compagnia di Melito di Porto Salvo sin dal marzo 2015. Gli inquirenti hanno acclarato come la giovane vittima, nell’estate del 2013, avesse intrecciato una relazione sentimentale con uno degli arrestati. Tuttavia, la fragile ed acerba personalità della ragazza è stata ben presto sopraffatta e costretta ad assecondare indistintamente a tutte le richieste del ragazzo ben più grande di lei.
La vicenda
La ragazza sarebbe stata costretta ad avere rapporti sessuali dapprima con colui che riteneva di amare e successivamente, in un crescendo degli orrori, con un numero sempre più ampio di suoi amici. Tra la fine del 2013 e gli inizi del 2015, gli arrestati hanno più volte abusato sessualmente, anche in gruppo, della giovane ragazza che, nei primi episodi patiti, non aveva ancora compiuto i 14 anni.
La giovane vittima, la cui vita era ormai caratterizzata da un perdurante e grave stato d’ansia che l’ha costretta anche a mutare le proprie abitudini, durante tale periodo era completamente soggiogata al gruppo. Lei non aveva alcuna possibilità di sfuggire, poiché gravemente minacciata sia della divulgazione di alcune sue foto intime che dal fatto di rivelare le “proprie nefandezze” ai suoi genitori.
Il gruppo si è, inoltre, reso protagonista di una vera e propria spedizione punitiva per “riappropriarsi” della ragazza, con un violento pestaggio nei confronti di un giovane. Con costui, la vittima aveva intrapreso una normale relazione sentimentale riuscendo per un breve periodo ad interrompere quella spirale di violenza e soprusi cui era sottoposta.
Gli arrestati, al termine delle incombenze di rito, sono stati tradotti presso la casa circondariale di Reggio Calabria.
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