Melito di Porto Salvo, SI di A.G.M. per fermare le trivellazioni

area grecanica in movimento

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In linea con le politiche di tutela dell’ambiente e del diritto alla salute portate avanti fino ad oggi, Area Grecanica in Movimento, ancora una volta, scende in campo per sensibilizzare e sollecitare la cittadinanza melitese alla partecipazione al referendum abrogativo del 17 Aprile 2016 esprimendo il proprio SI contro le trivellazioni.

All’uopo i giovani del Movimento allestiranno un banchetto informativo sul Corso Garibaldi di Melito di Porto Salvo, nei giorni 9 e 10 Aprile dalle ore 18:30 alle 20:30. Obiettivo dell’iniziativa è quello di rendere edotti i cittadini, in maniera dettagliata e precisa, sulle ragioni del SI che Area Grecanica in Movimento espone brevemente:

SI, perché la ricchezza del nostro Paese non è il petrolio ma la pesca, la biodiversità, la purezza dei mari, la bellezza delle coste ed il turismo.

SI, perché le trivelle non risolvono la dipendenza energetica del Paese dall’estero. Come ammette anche il governo, le riserve certe di petrolio nei mari italiani equivalgono a 7-8 settimane di consumi nazionali e potremmo estrarre gas per soddisfare i consumi di 6 mesi. Ne vale la pena?

SI, perché investire sulle energie rinnovabili è possibile anzi indispensabile per realizzare gli obiettivi di riduzione delle emissioni fissati dalla COP21 nel vertice di Parigi e combattere i cambiamenti climatici.

SI,  perché  contrariamente a quanto asserito dai sostenitori del no, continuare a bucare i fondali non risolverebbe il problema occupazionale in Italia. Posto infatti che un’eventuale vittoria del Si non fermerebbe alcuna attività estrattiva, ma la cessazione avverrebbe progressivamente secondo la “naturale” scadenza delle concessioni (da 5 a 30 anni), puntare su un sistema energetico diffuso e sostenibile (solare, eolico, geotermico …) porterebbe alla nascita di decine di migliaia di nuovi posti di lavoro. Soltanto ad oggi in Italia si contano oltre 850mila impianti da fonti rinnovabili che danno lavoro ad oltre 60mila persone, tra diretti e indiretti, con una ricaduta economica pari a 6 miliardi di euro”.

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