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Riceviamo e pubblichiamo da Rosa Maria Musolino . Delegata di Melito e Area Grecanica dell’Unione Nazionale Consumatori
“Avrei voluto aspettare ancora qualche giorno magari dopo l’elezione del nuovo Sindaco , che ancora deve essere eletto , precisamente il 31 maggio , ultima domenica del mese . Ma questo chiodo fisso che si era conficcato nella testa mi faceva sempre più male ed , ed il dolore sempre più forte , ed ho deciso di toglierlo facendo la presente denuncia . Il giorno 10 maggio, Domenica, Festa della Mamma sono passata sul corso Garibaldi dove , come sempre in questo giorno , i volontari dell’Associazione Italiana Ricerca Cancro (AIRC) della Sezione di Melito, davano una bellissima pianta di Azalea dopo aver versato un contributo. Arrivata a casa regalai a mia Mamma l’ Azalea insieme agli Auguri. Dopo un poco mi propose di portare quella pianta al Cimitero presso la tomba della nonna materna , quindi sua Mamma . Arrivati al Cimitero, un poco di tempo dopo le ore 11, trovammo il cancello di ingresso chiuso da una catena con un robusto catenaccio . Mia Mamma , solita benpensante ed in buona fede , disse che saremmo ritornati il pomeriggio . Ma altri cartelli in bella evidenza ( nella Foto ) informavamo che il Cimitero restava aperto il pomeriggio ,solo per poco tempo, solo nei giorni di Martedì e Sabato . Gli altri gironi restava sbarrato compreso la Domenica , i festivi e naturalmente il giorno della Festa della Mamma. Loro , i Defunti , sono sempre lì ad aspettarci , non hanno budget da rispettare , ore straordinario , turni da effettuare e quant’altro . Quel Catenaccio e quella catena arrugginiti , come i cuori di tante persone che hanno la gestione della cosa pubblica nelle loro mani mi sono rimasti , come un incubo ,nella testa e nella memoria.Allora a quel punto staccai , dalla pianta, un ramo della bianca Azalea e l’ho conficcato tra il catenaccio e la catena ( vedi foto ) , sperando in un miracolo e che il cancello, come per incanto , si aprisse . Ma tutto era invano e non ci è restato altro che tornare mestamente a casa recitando un eterno riposo per tutte le Mamme morte . Dopo qualche tempo assorbita la mortificazione di aver constatato che il Cimitero veniva trattato con una azienda di rottami in fallimento pensai che avrei , forte del mio incarico all’Unione Nazionale Consumatori , che hanno come prerogativa la difesa dei diritti dei Cittadini, che la prima cosa che avrei fatto allorquando si insedierà il nuovo Sindaco che sarei andata con la proposta forte e decisa di liberare il Cimitero dai catenacci e dalle catene e di restituirlo alla popolazione . Sempre con la speranza di trovare un nuovo e giovane Sindaco, sensibile e disponibile , che non chiuda la porta in faccia ai cittadini come, purtroppo , è successo nel recente passato.”
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