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Riceviamo e pubblichiamo dal Presidente dell’ Associazione Amici di Raffaele Caserta” Gaetano Pace la lettera al nipote Fabio Caserta
“Tutto iniziò quando Fabio era ancora un ragazzino con un fisico minuto, per molti non adatto allo sport che lo appassionava, il calcio. E’ stata la sua famiglia a credere fortemente nelle sue potenzialità soprattutto quando lo vedevamo inventarsi qualunque cosa pur di calciare il pallone magari con una lattina o una bottiglietta di plastica.
All’età di 16 anni iniziò a giocare nella squadra locale poi qualche anno più tardi il mister Tonino Russo, dopo averlo visionato in una partita , lo volle fortemente a Locri in serie D e da qui la carriera di Fabio fu tutta in discesa. L’anno successivo lo accompagnai a fare un provino a Cremona con la squadra del Pergocrema e avendo saputo l’esito positivo del provino senza dirgli nulla lo salutai e lo lasciai li . Fabio però aveva nostalgia di casa, nonostante ciò quell’anno riuscì a disputare delle ottime gare segnando numerosi goal. Per problemi societari fece ritorno a Locri, approdando poi nel 2000 a Barcellona Pozzo di Gotto dove collezionò il record di presenze e gol realizzati con una media di circa 6 gol a stagione.In quel periodo grazie alle ottime prestazioni Fabio attirò l’attenzione di molte squadre tra le quali il Catania e Taranto. Quest’ultimo offrì a Fabio un contratto vantaggioso rispetto al Catania. Il padre Giuseppe e la madre Maria non pensando al fattore economico gli consigliarono di accettare la richiesta del Catania.
Dopo qualche partita eccellente con la maglia della sua nuova squadra Fabio riuscì a guadagnarsi la fiducia del mister e dei tifosi divenendo un punto fermo del centrocampo soprattutto nell’anno della promozione in serie A, nel corso del quale si rivelò determinante. A suon di goal e assist tutto andava per il verso giusto, tanto da sfiorare la nazionale , ma quel fatidico 2 febbraio 2007 fu scenario di terribili scontri tra tifoseria del Catania e quella del Palermo in cui perse la vita un poliziotto e il sogno chiamato ‘Nazionale’ svanì. L’anno dopo a causa di incomprensioni con la dirigenza del Catania ,Fabio ricevette un’offerta dal Palermo e accettò. Anche qui egli diede prova del suo valore segnando un solo gol proprio contro il Catania dedicandolo al papà scomparso poco tempo prima. Dato il poco spazio trovato a Palermo decise di approdare a Lecce anche se non tutti i familiari erano d’accordo, in modo particolare il fratello Raffaele che lo esortava a lottare per un posto da titolare nel Palermo. La scelta di Fabio fortunatamente si rivelò vincente in quanto disputò una stagione ad altissimi livelli indossando anche la fascia di capitano. L’anno dopo firmò un contratto con la squadra dell’’Atalanta ma questa scelta purtroppo non diede i frutti sperati. A rallegrare Fabio e tutti noi familiari dal punto di vista personale fu la nascita della primogenita Mariastella e sapendo di non trovare spazio a Bergamo decise di andare in prestito al Cesena . L’anno positivo a Cesena però finì presto dato il contratto che lo legava ancora all’Atalanta.
La svolta arrivò nel gennaio 2012 , anno in cui Fabio giunse a Castellammare di Stabia anche se tutti lo davano ormai per ‘ calciatore finito’. Ancora una volta la tenacia e l’ostinazione nel voler smentire queste voci portarono Fabio a diventare l’idolo stabiese soprattutto dopo il suo primo gol che portò la Juve Stabia alla vittoria nel derby contro la Nocerina. L’anno seguente non iniziò bene a causa delle scelte dell’allenatore che non faceva rientrare Fabio nella rosa. Nonostante le difficoltà Fabio con serietà e umiltà continuò ad allenarsi senza mollare mai ,portando l’allenatore a cambiare idea e a non poter fare più a meno di lui ottenendo anche la fascia di capitano. Il momento positivo continua anche sul piano personale con la nascita della seconda figlia Martina. Ma purtroppo dopo questa gioia arrivano le vere difficoltà della vita. Inaspettatamente il 13 ottobre 2013 in un incidente stradale ha perso la vita il fratello Raffaele, nonché mio nipote amatissimo gettando dolore e sconforto su tutti noi ma soprattutto su Fabio che aveva deciso di smettere di giocare per stare il più vicino possibile alla madre fortemente provata. Ma in questo momento che viene fuori la forza di Fabio che aiutato ed esortato soprattutto da me e dalla mamma decide di continuare a giocare per Raffaele.
Subito dopo la scomparsa del nostro caro Lele ho giurato a me stesso che avrei fatto qualcosa affinchè egli potesse essere ricordato per la persona gioiosa e disponibile che era. Così insieme agli amici più cari di Raffaele e alle persone che gli hanno voluto bene ho deciso di dare vita ad un’associazione proprio in nome di mio nipote, grazie all’aiuto di Fabio e di tutta la famiglia l’obiettivo fondamentale è quello di aiutare le persone in difficoltà e segnalare tutte le problematiche stradali. Arrivato all’età di 37 anni Fabio ha preso un’altra scelta importante condivisa da tutti noi, cioè quella di rimanere legato alla Juve Stabia che a lui ha dato tanto anche umanamente , non nel ruolo di calciatore bensì di allenatore.
Voglio vivamente ringraziarlo anche a nome della sua famiglia e dell’Associazione ‘ AMICI DI RAFFAELE CASERTA’ per le emozioni, le gioie e soddisfazioni di questi anni e che continueranno ancora come allenatore.
In bocca al lupo FABIO!”
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ottimo articolo
grazie
Complimenti per le belle parole rivolte ad un ragazzo che le merita tutte e che è stato e sarà un motivo di orgoglio per la nostra Melito!!!