Questo post é stato letto 31830 volte!
Siamo alle solite: tutti contro i balneari. In Calabria la legge che norma il demanio marittimo è diversa da tutte le altre regioni italiane bagnate dal mare. Il sindacato di categoria CNA BALNEATORI CALABRIA vuole portare a conoscenza di tutta la politica (Regionale, Provinciale e Comunale) della Regione Calabria, che è inutile spendere soldi per promuovere la nostra Regione in tutto il Mondo, spargendo milioni di euro che potremmo ben investire in altro quando poi ci scontriamo con leggi capestro, servizi inefficienti ed uffici che lasciano a desiderare.
Il sindacato vuole sottolineare, ancora una volta, che le leggi sul demanio marittimo non vanno nella direzione giusta, specie se poi, negli uffici preposti, ci si va a sbattere con evidenti carenze di competenze.
Detto ciò, è emblematico il caso, quasi drammatico, che ci troviamo ad affrontare nel Comune di Melito Porto Salvo. Alcuni giorni fa, quando è dinnanzi agli occhi di chiunque che fare un bagno a mare è ancora gradevolissimo a queste latitudini, alcuni concessionari si sono visti recapitare una lettera, da parte del Comune, con l’ordine, entro 10 giorni dal ricevimento, di smontare le strutture. Va premesso che gli imprenditori balneari interessati dalla vicenda sono autorizzati a permanere per l’intero anno solare con possibilità di dare servizi ai cittadini anche nel periodo invernale. Peraltro, in più occasioni, il Governatore della Calabria, ha esortato gli imprenditori balneari ed alberghieri della Calabria a destagionalizzare le proprie strutture ed attività. Proprio ciò che questi imprenditori vogliono fare.
Il vincolo PAI (Piano assetto idrogeologico della Calabria) afferma che non è possibile mantenere tali strutture per l’intero anno a meno che dalla battigia alla struttura ci siano 50 mt di distanza. Ma la cosa ancor più grave è che, ancora oggi, gli enti preposti non prendono le misure reali della distanza ma fanno riferimento alla linea di battigia del 1998: un’assurdità colossale. Inutile, ripeterci, poi, sugli strafalcioni della 17 del 2005 più volte segnalati dall’imprenditoria balneare.
A questo punto, chiediamo alla Regione Calabria di organizzare un tavolo tecnico con il dipartimento lavori pubblici e il dipartimento urbanistica per affrontare gli argomenti sopra citati e cercare di giungere a delle soluzioni pratiche, concrete e praticabili nell’interesse, vero, del turismo balneare, altrimenti, caro Governatore, nello spazio di pochi anni, le spiagge ritorneranno libere e senza nessun servizio per i turisti, russi, tedeschi o italiani che siano e che Lei giornalmente cerca in tutti i modi di far arrivare in terra calabra.
Il Cna Balneatori Calabria, infine, rimane disponibile all’apertura di un tavolo tecnico, quanto mai opportuno, per risolvere, finalmente, le annose questioni della categoria e del turismo calabrese.
Il direttore Massimo Nucera
Questo post é stato letto 31830 volte!