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Il rispetto dell’ambiente del luogo dove vivi deve prima di tutto iniziare dal rispetto che i cittadini hanno nei confronti di esso.
Nonostante la pulizia delle spiagge portata avanti dall’amministrazione comunale di Melito Porto Salvo, ed in virtù anche della bella iniziativa tenutasi nei giorni scorsi su input del gruppo di minoranza “Una città da cambiare“, nel comune melitese persiste il grosso problema di una discarica sul Lungomare dei Mille.
La problematica è stata messa in risalto da Letizia Orlando, del movimento Una città da #cambiare. “In località Annà, di fronte in quella che era un ex postazione di RSU, a pochi metri da uno dei pochi stabilimenti balneari presenti nel territorio melitese, in una di quelle aree che avrebbe tutte le caratteristiche per diventare un posto di passaggio per accedere in uno dei pezzi di spiaggia – dichiara Orlando – più belli del territorio melitese, da circa un anno quel posto si è trasformato in una “discarica abusiva”, in cui è possibile individuare alcune frazioni merceologiche tra cui: rifiuti misti da attività di costruzione e demolizione, imballaggi in plastica, imballaggi in carta e cartone, apparecchiature elettriche ed elettroniche, rifiuti ingombranti, etc…”
Lo scorso mese di Marzo, la Polizia Municipale con il supporto della Guardia Costiera e del personale del gestore dei servizi di igiene urbana, hanno dato esecuzione ad un sopralluogo avviando anche indagini per riscontrare eventuali trasgressori, ma ancora oggi quella discarica persiste sul sito segnalato e ad oggi nessun intervento di bonifica.
“I rifiuti abbandonati nell’area rappresentano un forte elemento di degrado ed al tempo stesso una causa di inquinamento ambientale, una fonte di pericolo dal momento in cui l’area non ha alcun tipo di elemento separatore – continua Letizia Orlando – rispetto all’acecsso in spiaggia, oltre ad un pessimo biglietto da visita per chi decide di popolare le nostre spiagge.
Nonostante i mesi trascorsi, e con il persistere dell’inciviltà di alcuni cittadini, il problema persiste. La speranza è quella di una rapida risoluzione della vicenda, da parte di chi di competenza comune compreso, e di una maggiore attenzione da parte degli organi competenti, anche attraverso l’utilizzo di telecamere”.
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