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L’Ospedale “Tiberio Evoli” di Melito Porto Salvo versa sempre più in condizioni disastrose.
Allo stato attuale sono presenti cinque Unità Operative Complesse, i reparti di Medicina, Chirurgia, Ortopedia, Ginecologia e Pronto Soccorso, presente anche il servizio Dialisi, radiologia, ecografia, laboratorio analisi e il S.A.R. (Servizio Anestesia Rianimazione), una rappresentazione all’apparenza positiva, ma che evidenzia al contempo numerosi disagi.
Prima fra tutti la palese quiescenza del personale medico e paramedico, molti dipendenti si apprestano a compiere il sessantesimo anno di età e non sono previsti nuovi ingressi, altro tasto dolente sono da riferire alle obsolete apparecchiature mediche ormai prossime al declino così come la sola presenza di un’ambulanza, che presta servizio nell’intera Area Grecanica è davvero vergognoso.
I problemi da affrontare sono riconducibile anche alla struttura esterna del Nosocomio melitese, a questo riguardo sono stati finalizzati dieci milioni di euro. Che fine hanno fatto?
Dunque niente di positivo, dopo la riunione avvenuta nel novembre scorso con il Commissario della Sanità calabrese, Massimo Scura e la proposta di un tavolo tecnico, avanzata dal segretario provinciale del Partito Democratico di Reggio Calabria, Sebi Romeo nel corso dell’incontro dei Sindaci dell’Area Grecanica nella cittadina melitese.
Ancora tutto fermo, come la “promessa” dell’attuazione dell’esame diagnostico della Risonanza Magnetica e dei locali adeguati, che dovranno accogliere al meglio l’apparecchiatura, basti pensare che la stessa viene utilizzata in moltissimi campi: in ambito neurologico, neurochirurgico, traumatologico, oncologico, ortopedico, cardiologico e gastroenterologico.
Cattive notizie anche sul fronte del reparto di Cardiologia Riabilitativa, nonostante siano conclusi i lavori parziali di ristrutturazione si aspetta l’ufficialità circa l’apertura dei posti letto transitati dall’Ospedale di Scilla, intanto è passato un anno cosi come l’arrivo di un Primario Chirurgo.
Adesso l’unica cosa opportuna e giusta sarebbe la tempestiva messa in pratica del decreto n°9 del 2 aprile del 2015, nel quale vengono assegnati 120 posti letto e non si comprende ancora i ritardi della realizzazione.
Alla base dei fatti è spontaneo chiedersi se davvero c’è la volontà di tenere in piedi l’Ospedale “Tiberio Evoli”, quale filtro importante per patologie, che possono essere curate rapidamente in loco, anziché dirigersi al Nosocomio “Riuniti” a Reggio Calabria, oppure è presente un’ idea sotterranea, che porterà progressivamente l’Ospedale melitese a morire per consunzione?
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