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In un convegno “I nuovi orizzonti dell’oncoematologia pediatrica“ organizzato dalla FIDAPA di Melito P.S. guidata con passione, competenza ed impegno dal medico pediatra Giulia Carerj, si è visto il senso umano e medico- scientifico del convegno durante il quale si è narrata e celebrata la storia, da parte dei diretti protagonisti, dello straordinario evento, avvenuto a Melito Porto Salvo, di un giovane studente ammalato di tumore che vince il male e poi si laurea in medicina all’Università di Pavia con il massimo dei voti (110 e lode ed encomio solenne) per aiutare altri giovani a sconfiggere lo stesso male che lo stava annientando.
Voglio specificare, a scanso di equivoci, che questa non è e non vuole essere la cronaca e la menzione della sfilza di autorità intervenuti in un convegno anche se molto importante, ma solo una esternazione di emozioni scaturite a cuore aperto.
La grande sala delle conferenze di Via del Fortino a Melito P.S., circa 500 poltroncine, era stipata in ogni ordine di posti e una barriera umana era assiepata alle pareti. Di solito in convegni così affollati si sente sempre qualche sussurro. In questo caso il silenzio sapeva di mistica religiosità mentre il professore Franco Locatelli, Direttore del Dipartimento di Oncoematologia pediatrica Trasfusionale dell’Ospedale Bambin Gesù di Roma, narrava, con evidente commozione la storia del giovane melitese, adesso medico, Carmelo Gurnari, uno dei suoi innumerevoli pazienti, che nel giro di pochi anni da malato grave è divenuto uno dei suoi più bravi ed impegnati collaboratori nell’incessante impegno di curare le dette patologie cancerogene in giovani pazienti.
Difatti il giovane studente Carmelo Gurnari, dopo il conseguimento della licenza liceale a Melito Porto Salvo, si iscrive all’Università in lettere e filosofia di Udine, ma all’improvviso il male, un pericoloso linfoma, compare minaccioso e i suoi genitori corrono dal prof. Franco Locatelli il più prestigioso, a livello internazionale, medico della branca oncoematologica pediatrica, autore di infine pubblicazioni ed impegnato nella cura, con il massimo del successo, della complessa e a volte letale patologia.
Quando Carmelo Gurnari incomincia a migliorare sente irrefrenabile la passione per lo studio della medicina e vuole conoscere, nella maniera più approfondita possibile, la sua malattia e si scrive alla Facoltà di Medicina dell’Università di Pavia.
“..Nelle mia lunga carriera , ha dichiarato pubblicamente il prof. Franco Locatelli, non avevo mai conosciuto uno studente conseguire un così prestigioso curriculum universitario, tanto da convincermi a prenderlo al mio fianco nella clinica Bambin Gesù a Roma …”.
E tra il serio ed il faceto miè venuta in mente la storia di Giotto e Cimabue…
Di convegni ne ho visti e partecipato a centinaia, quasi una overdose…..di parole …. parole , ma ancora non mi era mai capitato che dall’uditorio, composto da quasi tutte le autorità civili e militari zonali e provinciali, da tantissimi medici giunti da Reggio e dalla provincia e da tantissimi cittadini che fino alla fine del convegno, ed era già la tardissima sera, nessuno si alzasse dalla propria poltroncina o guadagnasse, anche di soppiatto, l’uscita.
Tanto da fare dire, tra l’emozione simulata a stento, al professore Franco Locatelli “che le manifestazioni di affetto e di stima ricevute non le avrebbe mai dimenticate e quella serata era una delle più belle della sua vita e che lo ripagava di gran parte del suo impegno quotidiano, di medico e di uomo, accanto e per la cura, con grande affetto, degli ammalati di questa terribile malattia dovuta ai linfomi “.
Mimmo Musolino
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