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“Alla luce della tristissima e terribile vicenda (che ormai, per fortuna, è cronaca giudiziaria) emersa in questi giorni nella nostra Melito ci sembra doveroso – sostiene il movimento “Fare per Melito“ – come cittadini, ma ancor prima come persone perbene, fare delle riflessioni. Una società che non protegge i suoi figli, che sta in silenzio per paura è una società morta. La nostra comunità è stata ingiustamente accusata di essere omertosa. Paura poi di chi? Di che cosa? Della ‘ndrangheta? Di fronte a questa violenza devastante dovremmo avere solo paura del giudizio di Nostro Signore.
E allora, ancora una volta, si spalanca il capitolo della prevenzione e della decostruzione degli stereotipi di genere, dell’educazione all’affettività e della cultura del rispetto, che solo la famiglia può dare e che evidentemente almeno in nove casi ha fallito. A tutti i nostri concittadini che hanno invocato “il principio di presunzione di non colpevolezza” ritengo che dietro il garantismo spesso si nasconde un non voler prendere posizione o un silenzio forte più assordante del fatto stesso e che chi dimentica o tace è complice. In questo momento di grande dolore, invece di fare sterili polemiche dovremmo fermarci si, a riflettere tutti su dove stiamo andando e su quale esempio stiamo dando ai nostri figli, ma in primis su cosa ognuno di noi singolarmente e nelle varie strutture della società (scuola, famiglia etc.) può attivamente fare. Nei prossimi mesi organizzeremo una serie di incontri su queste tematiche per cercare di dare delle risposte e stimolare la discussione. L’ hashtag che vorremmo lanciare è #svegliatimelito. Anche il nostro movimento si unirà alla fiaccolata silenziosa che si terrà a Melito, venerdì 9 settembre alle 21,30″.
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