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Riceviamo e pubblichiamo un comunicato del portavoce del Forum territoriale III settore dell’Area Grecanica, Mario Alberti:
“Giovedì 17 marzo si è riunito, in via urgente e straordinaria, il comitato di coordinamento del Forum territoriale dell’Area Grecanica, soprattutto in considerazione dei crescenti eventi intimidatori che si stanno susseguendo nel distretto di Melito. L’ultimo accaduto, appena due giorni fa, ovvero il rogo dell’auto della dirigente scolastica della scuola primaria di Melito di Porto Salvo, dott.ssa Sinicropi, verso la quale manifestiamo profonda vicinanza, preoccupa oltremodo in quanto avvenuto in pieno giorno ed in una via centrale. Da quanto appreso dai media, gli autori sarebbero due individui con casco integrale che incuranti del rischio hanno incendiato l’autovettura senza alcun timore né indecisione.
Questo significa, purtroppo, che vi sono persone disposte a correre rischi per svariate ragioni, quali vendetta, risentimento, possibile conquista di più alte posizioni gerarchia mafiosa o semplicemente e solo per soldi. Vi è, oltre una problematica di profilo criminale, un solido problema culturale. Il comitato di coordinamento si associa ovviamente al coro di solidarietà e sdegno verso le vittime degli atti intimidatori, ma intende andare oltre.
Saranno le Forze dell’Ordine a stabilire le responsabilità o gli ambiti all’interno dei quali si consumano i numerosi intimidatori o ritorsivi. Ma la problematica culturale, dove annidano le scellerate scelte di chi sceglie di delinquere ed aderire al mortifero sistema ndranghetistico, non ci devono trovare inerti o, peggio, nascosti dietro l’altrui agire. È giunto il momento di metterci la faccia. I sistemi per affrontare sotto il piano culturale questa piaga non possono prescindere dal costituire e rafforzare la rete, anche fisica, tra soggetti Istituzionali e sociali.
La logica dei compartimenti stagni non funziona contro un nemico feroce e determinato. Incontri pubblici, consigli comunali aperti, incontri nelle scuole, nelle piazze. Ciò diviene imprescindibile metodologia.
Il Forum propone di conseguenza da subito, ed in ogni territorio, incontri pubblici congiunti per discutere sugli avvenimenti, ragionare con i cittadini su quanto accade e facilitare la consapevolezza che senza libertà non vi può essere qualità di vita. La ndrangheta, o comunque il sistema di violenza ed intimidazione che ad essa è inevitabilmente riconducibile, si nutre di silenzio, paura, indifferenza e non ultima, connivenza. Le coscienze, sappiamo, si cambiano soltanto attraverso la massima consapevolezza della situazione. Ed a volte non basta.
Di conseguenza ci appelliamo alle Istituzioni dell’area grecanica affinchè da subito si insedi un tavolo di pilotaggio che affronti sotto il profilo culturale e sociale il fenomeno, prevedendo successivamente numerosi e frequenti momenti di incontro e confronto sui territori. Questo è ciò che il Forum del III settore intende attuare, a sua volta consapevole che in questo sistema dove si registrano profonde interferenze alla libertà altrui il mondo dei diritti non può che soffocare, sovrastato”.
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