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Riceviamo e pubblichiamo:
“Gent.mo Direttore,
in qualità di Presidente del Coordinamento nazionale vittime pedofilia mi trovo a volerle esprimere due sentimenti. Contrastanti.
Uno di solidarietà, netta e inappellabile, alla bambina vittima di una serie di stupri da parte del branco di Melito. A lei auguro di andarsene al più presto da lì, trovare una nuova vita e cicatrizzare, il più velocemente possibile, quelle ferite che non saranno per sempre, anche se oggi il male che recano, non le permette forse di vedere al domani con la giusta serenità.
Alle istituzioni invece il rammarico di notare come il silenzio, totale, e pure quello oggi netto ed inappellabile, non si possa non confondere con l’omertà.
Grazie al silenzio vince l’abuso. Grazie al “non parliamone” i pedofili e gli stupratori la fanno franca.
Molto spesso.
Adottare socialmente lo stesso comportamento significa in realtà parlare molto più di quanto non si pensi. Poiché quel silenzio ha il valore di una compiacente complicità.
E fino a quando anche un solo bambino non sarà protetto o creduto, tutti, istituzioni politiche e religiose, sono chiamati sul banco degli imputati.
Presidente Prometeo Onlus
Dr. Massimiliano Frassi”
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