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La cooperativa Rinascita, da anni sul territorio, si occupa di salute mentale in contratto con un’azienda Sanitaria Provinciale di Reggio Calabria, presso le strutture di Saline 1 e 2.
Nell’anno 2015, ha percepito unicamente la retribuzione delle fatture, per prestazioni rese, delle mensilità di gennaio, febbraio, marzo ed aprile.
E’ bene sottolineare, che la fattura attinente alle prestazioni di maggio è statica in Azienda Sanitaria Provinciale. “È oltremodo opportuno però che dietro queste motivazioni, che traduciamo inequivocabilmente in inerzia amministrativa, vi è il dramma di quarantanove dipendenti e delle loro famiglie – ha dichiarato il Consiglio di Amministrazione”.
Questa situazione si aggiunge a tre anni di ammortizzatori sociali, imposta dalla crisi di settore e nessuna novità è arrivata da parte della Regione sulla cassa integrazione dello scorso anno.
La cooperativa Rinascita non sarà più nelle condizioni di occuparsi delle forniture delle scorte alimentari e dunque a badare al mantenimento dei quaranta utenti, assistiti presso le Strutture di Saline, in quanto i fornitori non saranno in grado di fare più credito.
Il Consiglio di Amministrazione della cooperativa, si rivolge ai commissari dell’ASP reggina, al Presidente della Regione Calabria, affinché agiscano su ritardi ed inattività che stanno producendo gravissime angosce per i molteplici nuclei familiari, legati ai dipendenti della cooperativa.
“Ci appelliamo altresì alle sigle sindacali, perché facciano sentire la propria voce ed alla società civile tutta, che non può e non deve rimanere indifferente di fronte ad una paradossale situazione che prima di tutto è un problema di diritti e civiltà –ha affermato il Consiglio di Amministrazione– ”.
A questo riguardo i lavoratori di tutte le cooperative, legate nel settore, hanno predisposto per giovedì 12 novembre, alle ore 10.00, un pacifico sit – in a Reggio Calabria, presso la Direzione dell’ASP 5 di Reggio Calabria.
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