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Pubblicato su Calabria Ora
La sfida politica “a distanza” servirà per la riorganizzazione e il rilancio dell’ospedale “Tiberio Evoli” di Melito Porto Salvo? La proposta di legge regionale avanzata dal Partito Democratico e presentata, in conferenza stampa, nella giornata di mercoledì a Melito Porto Salvo rappresenta un ulteriore momento di riflessione sul futuro del nosocomio melitese difeso da molti, al momento soltanto a mezzo stampa, e che fino ad oggi non ha sortito gli effetti sperati.
Il governatore della Calabria, nonché commissario ad acta della sanità, nei giorni scorsi era intervenuto con una nota rispondendo con fiducia alla richiesta di delucidazioni sul futuro del Tiberio Evoli avanzate dai parroci e dai consigli pastorali di Melito e Bova. Domenica, inoltre, in occasione di un incontro che si è tenuto ieri mattina al teatro dell’oratorio salesiano di Bova Marina aveva ribadito il concetto che <<l’ospedale di Melito non chiuderà. Purtroppo sta passando un messaggio sbagliato, ma ho già detto in più circostanze che si stanno studiando soluzioni compatibili con le nuove esigenze sanitarie calabresi per valorizzare questo nosocomio di lunga tradizione>>. Dopo aver elogiato le novità, in merito alla situazione di pediatria, ormai vicina alla chiusura totale del reparto, con i medici che sembrano destinati al trasferimento a Locri e Polistena, il governatore aveva dichiarato che <<certamente per questo reparto ci sono problemi. Al momento le notizie non sono positive. Oggi però sono prevalenti gli interessi generali dell’ospedale>>.
Adesso arriva la proposta del Pd, presentata dal consigliere regionale Demetrio Naccari Carlizzi che, dopo aver parlato di <<una situazione del Tiberio Evoli diversa da quella ribadita più volte con comunicati dal governatore Scopelliti>>, ha racchiuso in 5 punti le linee guida della proposta di legge. Il documento prevede <<l’accorpamento tra il presidio melitese e l’azienda ospedaliera Bianchi-Melacrinò di Reggio Calabria; il passaggio del personale e dei beni strumentali del presidio di Melito, dopo protocollo tra Asp 5 e azienda ospedaliera di Melito. Inoltre, il presidio di Melito accorpato dovrà svolgere funzioni ospedaliera, di ricovero e cura nel rispetto dell’assegnazione di posti letto all’azienda ospedaliera previsti dal decreto commissariale n. 106/2001. L’articolo 4, invece, parla di “in via transitoria e non oltre 5 anni il costo del personale trasferito dall’ASP 5 di Rc e l’azienda ospedaliera di Rc operante presso il presidio di Melito, nonché le spese storicizzate di funzionamento saranno decurtata dall’assegnazione del fondo sanitario regionale dell’ASP e destinate all’assegnazione dell’Azienda Ospedaliera. Infine, tale legge non comporta impegno di spesa e va a modificare, per la parte di competenza, la legge regionale n. 11 del 2004.
Alla luce di queste linee guida, ed in considerazione della volontà di maggioranza e minoranza di lavorare per il bene del Tiberio Evoli, in molti si chiedono se non sarebbe auspicabile una sinergia tra le parti per evitare un ulteriore spoliazione di una struttura sanitaria importante che risponde ai bisogni di un intero territorio.
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