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Pubblicato su Calabria Ora
Una sola ambulanza, la chiusura del punto nascita e del reparto di pediatria rappresentano soltanto alcuni dei problemi atavici che attanagliano l’ospedale “Tiberio Evoli” di Melito Porto Salvo e l’area grecanica in generale.
Le ultime decisioni prese dagli enti preposti circa quella che viene considerata la “riorganizzazione” del nosocomio melitese non ha fatto altro che mettere in ginocchio un territorio così vasto che adesso si trova ulteriormente sprovvisto di servizi essenziali.
Le ultime vicissitudini circa la presenza di una sola ambulanza effettiva rappresentano soltanto l’emblema di una situazione paradossale per un ospedale che ha fatto la storia e che rappresenta o meglio rappresentava un punto di riferimento per un vasto bacino d’utenza.
E’ inconcepibile che in questo vasto territorio, e soprattutto nel periodo estivo quando si riscontra un aumento delle presenze, si debba far fronte alle varie emergenze presenti contando soltanto su un mezzo di soccorso. La chiusura poi del punto nascita, nonostante i quasi 400 parti all’anno, non ha fatto altro che dare un altro duro colpo all’intera zona.
Si è arrivati quindi a “dirottare” le partorienti verso l’ospedale “Riuniti” o verso Locri aumentando a dismisura le difficoltà per le donne ed i bambini e soprattutto i rischi di mortalità. Fino ad oggi per fortuna non si è registrato nessun caso eclatante anche se il pericolo rimane sempre dietro l’angolo. Unito al punto nascita ha cessato la propria esistenza anche il reparto di pediatria e i servizi annessi spogliando ulteriormente questo presidio di un ulteriore polmone.
Senza dimenticare le enormi ripercussioni in tema di economia che Melito Porto Salvo ed i comuni limitrofi stanno subendo vista la diminuzione dei reparti “importanti” dell’ospedale che ha portato ad una forte diminuzione delle entrate degli esercizi commerciali che in alcuni casi sono arrivati alla chiusura.
Il tutto come sempre sta avvenendo nel quasi silenzio della popolazione, poco avvezza a far sentire la propria voce con iniziative eclatanti, tranne qualche assemblea pubblica sporadica, e della politica che si affida a proclami o a comunicati stampa. Ed intanto il tempo scorre mentre le piante, da poco piantate nel cortile dell’Evoli, con tanto di foto-ricordo, continuano a crescere ricordando che, in fondo, qualcosa di buono è stato fatto per questo ospedale.
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