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Si è tenuta ieri sera al Museo Garibaldino, a Melito di Porto Salvo, la presentazione del libro “A ‘Ndrangheta” di Cosimo Sframeli e Francesca Parisi.
L’evento, moderato dalla giornalista Maria Manti, ha visto gli interventi di Francesca Morabito, Anna Rita Foti, Letizia Orlando, Vincenzo De Angelis, Giuseppina Tripodi, Claudia Pugliese e dell’autore del libro Cosimo Sframeli.
L’incontro, organizzato in collaborazione con l’Associazione “Amici del Museo Garibaldino“, è iniziato con un minuto di silenzio per commemorare le vittime degli attentati terroristici a Parigi, seguito da un lungo applauso.
Nel corso della serata, i relatori hanno letto alcuni passi del libro e hanno ribadito più volte che l’arma migliore per combattere la mafia è la cultura. “Bisogna partire dalla mentalità, -ha affermato Giuseppina Tripodi- e bisogna lavorare soprattutto con i ragazzi”.
Significativo anche l’intervento del Presidente della Provincia di Reggio Calabria, Giuseppe Raffa, che ha affermato: “La mafia ha bisogno di essere isolata e per farlo c’è bisogno della condivisione da parte dello Stato e delle Istituzioni. Bisogna puntare sulla cultura perché ci da la possibilità di scegliere ed è importante farlo capire anche ai ragazzi delle scuole”.
A chiudere i lavori è stato Cosimo Sframeli, Luogotenente dei Carabinieri e attuale Comandante della Stazione dell’Arma di Vibo Valentia.
Sframeli ha ripercorso in breve la questione della lotta alla ’ndrangheta negli anni 1960-1990, soffermandosi in particolar modo sui sequestri di persona e sulla trasformazione della mafia contadina a impresa del crimine.
In ricordo di due vittime della ‘ndrangheta (Carmine Tripodi e Antonino Marino) è stato proiettato un video molto significativo e l’incontro si è concluso con una frase a loro dedicata recitata dall’autore: “Con generosità, diedero la vita e lo fecero per qualcosa di più grande che rese spazioso il loro cuore. Così che, in quell’azione del servire, ebbero il privilegio di morire. Il donarsi non è un circolo ma una retta. Il circolo è immagine dell’utile; il donarsi, di contro, è il non ritorno, è l’impossibile dei generosi che annichila la coscienza dei vili”.
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