Melito di Porto Salvo, arrestate 4 persone

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Di seguito la nota diffusa dal Comando Provinciale dei Carabinieri di Reggio Calabria:

I Carabinieri del Comando Provinciale di Reggio Calabria, in esecuzione di due diversi provvedimenti restrittivi, hanno tratto in arresto i seguenti soggetti appartenenti alla ‘ndrangheta nella sua articolazione territoriale denominata cosca “IAMONTE”, operante a Melito di Porto Salvo (RC) e territori limitrofi, accusati di associazione di tipo mafioso:

1.    IAMONTE Carmelo, classe 1965;

2.    CHILA’ Gianpaolo, classe 1978;

3.    VERDUCI Bartolo, classe 1986;

4.    VERDUCI Francesco, classe 1988.

I primi due sono stati arrestati il 16.07.2014, in esecuzione di un Decreto di Fermo di Indiziato di Delitto emesso dalla Procura Distrettuale di Reggio Calabria, convalidato dal locale G.I.P. il 20.07.2014, che ne disponeva la custodia in carcere.

Gli ultimi due, invece, sono stati tratti in arresto il 22.07.2014, in esecuzione di un’Ordinanza di Applicazione di Misura Cautelare emessa dallo stesso G.I.P. sempre su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia di Reggio Calabria.

Le indagini dei Carabinieri, coordinate dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Reggio Calabria, hanno consentito di confermare e documentare che la cosca, nonostante i colpi inferti recentemente con le operazioni “Crimine”, “ADA” e “Sipario”, abbia persistito in un’infiltrazione pervasiva all’interno della comunità, riuscendo a condizionarne le attività economiche e le scelte politiche.

Le investigazioni hanno focalizzato l’attenzione sulle attività della cosca ed hanno consentito di accertare che la potente organizzazione criminale, con strumenti, condotte e dinamiche tipiche e consolidate della criminalità organizzata ha condizionato le attività imprenditoriali nel settore edilizio, sia pubblico che privato, attraverso il controllo di imprese locali e, più in generale, tutte le attività produttive, subordinando al proprio benestare e consenso l’inizio di qualunque attività economica, attraverso il  pagamento del pizzo e l’imposizione delle forniture e della manodopera; ed ha, in alcuni casi, indirizzato l’aggiudicazione delle gare d’appalto e lavori in favore di imprese riconducibili alla cosca.

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Author: redazione.news

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