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Si è svolto ieri presso la Sala convegni dell’ex Mercato Coperto, il convegno dal titolo “Omicidio Stradale – luci e ombre di una legge tanto attesa”. L’incontro è stato curato da Marilena Altomonte, Past President Fidapa – sezione Melito di Porto Salvo e organizzato dalla Fidapa – sezione di Melito Porto Salvo, con il patrocinio del comune di Melito Porto Salvo, Ordine degli Avvocati di Reggio Calabria e Camera Penale “G. Sardiello” di Reggio Calabria.
Ha aperto i lavori la Presidente della Fidapa melitese, Dott.ssa Giulia Carerj, ringraziando il Sindaco di Melito Giuseppe Salvatore Meduri, che è intervenuto portando i saluti istituzionali, assente invece, l’Avv. Alberto Panuccio, Presidente dell’ordine degli avvocati di Reggio Calabria, sostituito dal consigliere Avv. Pietro Modafferi. Ha portato i suoi saluti anche l’Avv. Emanuele Genovese, Presidente della Camera Penale di Reggio Calabria.
L’evento ha registrato una grande partecipazione di pubblico, tra i presenti in Sala anche il Sindaco di Montebello Jonico Ugo Surace, il Maresciallo dell’Arma del Carabinieri, Antonio Caminiti ed il presidente dell’Associazione “Amici di Raffaele Caserta”, Gaetano Pace.
La nuova legge sull’Omicidio Stradale (articolo 589-bis) è entrata in vigore dal 25 marzo 2016. Una legge da più parti accolta con favore, che tuttavia ha anche raccolto aspre critiche, in particolare, durante i lavori preliminari di attuazione che hanno coinvolto la Giunta delle Unioni delle Camere Penali. Nel corso degli anni infatti, sono stati manifestati diversi punti di vista che hanno delineato varie perplessità. Molti gli interrogativi di carattere tecnico, non si è esitato a considerare le norme “di parte”, ovvero volte maggiormente verso la repressione e non verso la tutela, sopratutto delle vittime.
Quasi ogni giorno veniamo a conoscenza di notizie relative ad incidenti stradali che annoverano situazioni ingiustificabili. Molte le vite spezzate, vittime di automobilisti sconsiderati che si trovano alla guida in stato di ebbrezza o sotto effetto di stupefacenti, tanti quelli che trasformano la strada in una pista da corsa.
Marilena Altomonte ha ringraziato i presenti e ha introdotto il dibattito, affidando il compito di dipanare le ombre sul tema proposto al Sen. Prof. Avv. Nico D’Ascola che ha relazionato su “Il “nuovo” reato di omicidio stradale: prove tecniche di “sconsideratezza”?”.
“La giurisprudenza ha frequentemente utilizzato il vecchio testo che consentiva pene fino a 15 anni di reclusione, si potevano applicare pene estremamente cospicue, l’omicidio colposo arrivava fino a 5 anni di reclusione. Il codice non prevedeva una pena sansonatoria irrilevante” – spiega il Senatore D’Ascola. Dunque era fattibile una riduzione della pena sulla base di circostanze attenuanti, in modo che la pena poteva essere bilanciata rispetto alle aggravanti. La severità della pena era prevista anche prima, tuttavia molto dipendeva dalla maniera in cui veniva applicata.
“Adesso è un reato che può arrivare fino a 18 anni di reclusione nel caso in cui, concorrano circostanze aggravanti” – ha proseguito D’Ascola. La nuova norma non prevede alcun tipo di attenuante. Come reato autonomo le pene potranno arrivare fino a 10 – 12 anni, ma si aggiunge l’elemento della “sconsideratezza” ovvero “un elemento soggettivo intermedio tra il dolo e la colpa”.
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