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Riceviamo e pubblichiamo:
“I tuoi figli non sono figli tuoi.
Sono i figli e le figlie della vita stessa.
Tu li metti al mondo, ma non li crei.
Sono vicini a te, ma non sono cosa tua…”
Recitava così il poeta persiano Kabil Gibran nel XVI secolo.
Così forte è questo messaggio rivolto ai genitori, da interrogarsi ancora oggi, nel 2015, fino a che punto debbano incidere sul futuro dei loro figli, proprio perché i bambini non sono e non devono essere strumento di nessuno.
Basterebbe leggere “ Infanzia da difendere. A tutela dei diritti dei bambini” di Carletta Viotto, per capire che proprio nella “Giornata Mondiale del Bambino e dei diritti dell’Infanzia” che si celebrerà in “tutte le scuole” il 20 Novembre, si vuol sollecitare il mondo adulto – la famiglia, la scuola, la società e le Istituzioni – ad un preciso impegno nel tutelare i fanciulli da ogni sopruso e nel dare loro la possibilità di preparare il proprio domani.
Ma com’è possibile contribuire alla costruzione di una società globale culturalmente attenta al Bambino, rispettosa della sua dignità e dei suoi diritti nel territorio Melitese?
Se dovessimo paragonare ciò che sta succedendo a Melito di Porto Salvo, in questo momento, diremmo che stiamo assistendo ad una “spettacolare partita” di Ping Pong.
I giocatori sono due rappresentanti delle principali Istituzioni: Scuola e Comune e le palle… I BAMBINI.
Come siamo caduti in basso!
Potremmo dire: “ Più che spettacolare, la partita è S C O N C E R T A N T E”.
I genitori assistono all’evento: a volte sono incuriositi, a volte impauriti, a volte rassegnati, a volte fanno finta di non capire e se ne compiacciono, a volte non capiscono nessun lancio di palla e nessuna presa….. MEGLIO COSI’ …. Santa ignoranza!
Alcuni “forse” hanno capito: “TUTTO CIO’ SI POTEVA EVITARE”.
Come?
– Con una tempistica diversa nel trovare le soluzioni più consone alle esigenze dei bambini;
– Spogliandosi da ogni “apparente” personalismo, con la consapevolezza dei ruoli che ognuno ricopre;
– Con la presa di coscienza che il luogo dove si opera non è CASA PROPRIA.
E’ veramente assurdo pensare:
1. Che i bambini possano avere una soglia alta d’attenzione, una forte concentrazione ed una pronta intuizione alla ore 14,00, in piena digestione;
2. Che i bambini frequentanti la scuola di pomeriggio, con entrambi i genitori occupati in attività lavorative siano “costretti” a stare da soli in casa al mattino a svolgere i compiti, senza alcuna “sorveglianza” da parte degli adulti (ROBA DA TELEFONO AZZURRO). Una sorta quindi di solitudine affettiva e molteplici difficoltà ai nuclei familiari e all’effettivo senso degli stessi.
3. Che possa venir negata ai bambini la possibilità di fare sport, un elemento fondamentale per il sano sviluppo, tanto da essere stato riconosciuto dalle Nazioni Unite come un diritto fondamentale ( art. 31 della CONVENZIONE SUI DIRITTI DELL’INFANZIA );
4. Che i genitori non abbiano la libertà di decidere le attività ( teatro, musica, ballo, ecc.) da far praticare fuori dal contesto scolastico dove i bambini si misurano in dinamiche affettive e relazionali diverse;
5. Che tutte le realtà, operanti nel territorio, vedano venir meno la loro funzione di arricchimento nella formazione della personalità dei bambini.
6. Che i bambini non possano avvalersi pienamente di una formazione cristiana dove i valori perseguiti si realizzano dentro proposte parrocchiali attuabili con tempistiche non ridotte.
7. Che, mentre la Buona Scuola di Renzi ci parla di recupero e potenziamento, la scuola di pomeriggio va verso la dispersione scolastica.
UN “PLAUSO” QUINDI A TUTTI GLI ADDETTI AI LAVORI PER IL LORO OPERATO.
QUESTO E’ MELITO, dove la gente, di fronte a questa vicenda grottesca della SCUOLA DI POMERIGGIO, dopo una sorpresa iniziale seguita da una larvata ribellione, ACCETTA OGNI SOLUZIONE PASSIVAMENTE.
“Un bambino può insegnare ad un adulto a pretendere con ogni sua forza quello che desidera….” Sicuramente non è andare a scuola di pomeriggio. (Riflettano le Istituzioni interessate!)
E.S. – F.V.
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condivido in tutto e per tutto questo articolo per le sue profonde verità.
sono pienamente d’accordo su quanto detto sui bambini e il loro triste ruolo in questa assurda vicenda. mi auguro che tutti coloro che lo leggeranno siano consapevoli, come lo sono stata io, che si è scritto dei NOSTRI figli.