Marijuana a San Lorenzo, sequestrate 4200 piante

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Maxi sequestro di marijuana a San Lorenzo. Sono state sequestrate 4200 piante nel comune laurentino. Importante la collaborazione tra le Fiamme Gialle della Compagnia Melito Porto Salvo e la Sezione Aerea della Guardia di Finanza di Lamezia Terme.

Sequestro Marijuana a San Lorenzo

4200 le piante di cannabis sequestrate in un terreno sito nel comune di San Lorenzo, in provincia di Reggio Calabria. L’operazione ha riguardato una estesissima e rigogliosa piantagione di cannabis del tipo “skunk”. La scoperta della marijuana a San Lorenzo è arrivata a seguito di approfondite indagini in materia di lotta al traffico di sostanze stupefacenti. Importante anche l’ausilio degli elicotteri per la precisa identificazione dell’area.

Le 4.200 piante rinvenute si trovavano in ottime condizioni vegetative e con altezza media superiore a un metro e cinquanta. Erano molto ben nascoste all’interno di un fitto roveto, in alcune parti alto più di 5 metri.

2600 i chilogrammi di di marijuana che sarebbero scaturiti dalla raccolta. La vendita sul mercato nero avrebbe comportato un ricavo di svariati milioni di euro.

Un ingente sequestro

Oltre all’ingente quantitativo di stupefacente, è stato sottoposto a sequestro l’intero impianto di irrigazione c.d. “a goccia”, che consiste in tubi in gomma pvc per un totale complessivo di circa 1,5 km. Inoltre, sono state sequestrate

Quattro, inoltre, le colonne portanti poste sotto sequestro. Oltre alle relative valvole di chiusura/apertura dell’impianto dell’acqua e attrezzi agricoli vari.

Sono tutt’ora in corsa le indagini, finalizzate alla ricerca dei responsabili. Sono coordinate dalla Procura della Repubblica di Reggio Calabria, diretta dal Procuratore, Dott.Giovanni Bombardieri.

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Author: Francesco Iriti

Storico Direttore di www.ntacalabria.it, ed ideatore insieme a Nino Pansera della testata ntacalabria.it, E' giornalista pubblicista dal 2008. Vive in Irlanda da circa 10 anni come Digital Marketing Manager, ma porta avanti il giornale con l'aiuto di vari collaboratori che hanno sposato il progetto di Ntacalabria.