Manifestazioni violente della natura di Virginia Iacopino

virginia iacopino

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Quando le manifestazioni violente della natura si scatenano, gigantesche e distruttive sono le forze energetiche che entrano in azione. La terra è viva e pulsante. Da miliardi di anni un fuoco di straordinaria energia cova nelle sue più recondite viscere. Essa -terra – si può paragonare ad una gigantesca pentola a pressione che,quando fa saltare la sua valvola di sicurezza,scatena eruzioni vulcaniche e terremoti. Plinio il vecchio così nel 79 d.c.raccontò l’eruzione del Vesuvio: “Fulmini guizzarono nell’oscurità, ceneri piovvero sulla terra, valanghe di polveri calde rotolavano dai fianchi della  montagna, infine la pioggia caduta e torrenti di fango scesero nella campagna danneggiando le case e seminando morte”. Opere umane come gigantesche dighe, esplosioni sotterranee di bombe atomiche, trivellazioni profonde di pozzi petroliferi ecc. contribuiscono a scatenare terremoti? Sembrerebbe di sì dai risultati degli esperimenti simulati nei laboratori scientifici. Il mondo antico aveva diverse e suggestive teorie per spiegare le vibrazioni improvvise e violente di parti più o meno estese della crosta terrestre.

Si raccontava che un grande mostro si nascondeva al centro della terra e, ogni tanto, si girava e si voltava su se stesso e la terra scrollava. In Mongolia si credeva che la causa dei terremoti fosse un grande maiale che raspava per la ricerca di cibo.In India la colpa si dava ad una talpa ciò perché la superficie terremotata presentava montagnole larghe da uno a tre centimetri e alte 45 cm. sollevate dalla gigantesca talpa strisciante sotto terra. I giapponesi attribuivano queste fratture o faglie ad un irrequieto ragno sotterraneo in compagnia di un gatto di mare che, per tenerli tranquilli, gli era stata posta sulle loro teste una roccia dalla quale ogni tanto riuscivano a liberarsi mettendo a scompiglio e completo disordine la terra devastandola e apportando morte. Gli abitanti della penisola Camciatka credevano che le scosse telluriche fossero prodotte dai cani portati a passeggio dal loro dio Tuil, infestati da pulci, ogni tanto si fermavano per grattarsi e la terra oscillava. Le tipiche zone sismiche grosso modo corrispondono a quelle delle cinture vulcaniche (es. terra del fuoco). La registrazione delle onde sismiche sussultorie, ondulatorie, rotatorie vengono registrate mediante precisissimi strumenti (sismografi). Il primo registratore sismico sembra essere stato costruito in Cina intorno al 130 d.c. Otto teste di dragone con le fauci aperte tenevano sulla lingua una pallina di rame, sotto ogni dragone spalancava la bocca un rospo di bronzo. Alla prima vibrazione della terra la pallina più prossima alla linea del terremoto cadeva dalla bocca del drago a quella del rospo. Sorprendentemente le onde sismiche venivano registrate molto prima che dalle zone colpite giungessero messaggi. Una copia esatta di questo padre di tutti i sismografi fa bella mostra nell’Istituto Sismico Nazionale dell’università di Tokio.

Nel triangolo infernale, così viene chiamato il corno d’Africa per la sua grande probabilità di terremoti, le grandi zolle africana, arabica e indiana (placche) si stanno allontanando per la presenza di bocche vulcaniche che eruttano. Qui, in un prossimo futuro,si verificheranno, come da previsioni di sismologi, catastrofici terremoti. La sismologia e le altre discipline ad essa collegate hanno avuto un rilevante sviluppo ma la previsione precisa è ancora lontana anche perché le ricerche sono molto costose. Quando nel 1935 fu costruita la grande diga di Hoover (Colorado) l’area del bacino artificiale, a bassissima sismicità, divenne zona sismica. Numerose scosse che raggiunsero anche grado di magnitudine 4,6 si registrarono.Presso Rieti il lago del Salto è uno dei più grandi laghi artificiali presente in una zona altamente sismica. Il 23 ottobre 1906 ore 21,25,un terribile terremoto con epicentro a Ferruzzano (RC)  distrusse quasi tutto il paese. Pochissime abitazioni rimasero in piedi. Allestiti gli accampamenti di soccorso furono costruite baracche e, successivamente, case popolari che hanno  mantenuto la stessa distribuzione che avevano prima del terremoto. Molte famiglie che avevano perso tutto emigrarono in America così come avvenne dopo il terremoto del1908 che rase al suolo Reggio e Messina.

Ad ogni disastro ecologico seguono raccolte di fondi, soprattutto le chiese, a gara, includono sempre la messa colletta. Arduo è il compito di indagare dove effettivamente vanno a finire questi capitali. Io dico: loro cercano ed io, generosamente, sono contenta di dare al limite estremo delle mie capacità economiche. Sono sempre speranzosa che  i traffici illeciti degli speculatori sulle disgrazie altrui possa finire con il controllo scrupoloso di quanti, onesti cittadini, hanno la possibilità di farlo. Assistiamo ai grandi funerali di Stato e alle pompose sfilate di politici e di personaggi autorevoli per casta che in memoria si fanno immortalare dalla stampa e dalla televisione. Successivamente iniziano i fuochi d’artificio di accuse reciproche di cementificazione con cemento disarmato. Dal mio libro Miele e la solitudine che cerco. Pianto di giovane mamma. Gocce di rugiada sembrano le lacrime che il tuo bel viso irrorano: il tuo unico pargoletto è salito in Paradiso delle tue cure umane bisogno non ha più. Dorme cullato al suono di una musica  celeste. Non darti pena. La brulla e nuda terra fa da conchiglia alle sue tenere membra ma l’anima innocente e pura è con la Luce Eterna.

Virginia Iacopino

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