Lotta del movimento rivoluzionario delle donne di Virginia Iacopino

virginia iacopino

Questo post é stato letto 28140 volte!

La lotta del movimento rivoluzionario delle donne è variegata; fu la prima guerra mondiale l’occasione per far lavorare le donne nelle filande e negli uffici mentre gli uomini combattevano al fronte. La donna moderna emancipata econimicamente è una donna nuova, luminosa, coraggiosa, è la donna che Turgeven, scrittore drammaturgo russo rivoluzionario, elogia perchè ha osato oltrepassare la soglia sacra che la imprigionava nel suo ruolo tradizionale. E’ la donna che non concepisce il rapporto di subalternità al marito, non è Maria che vive in cielo tra le nuvole e la sua bellezza avvolta in un manto pregiato,vestita di sole e coronata di stelle, non sfiorisce mai, non conosce vecchiaia… In un mondo distrutto da guerre di religione, da carestie, da disastri ecologici se Maria e Giuseppe scendessero dal loro altare divino e incominciassero a camminare insieme all’umanità sofferente saremmo una imponente processione a marciare gioiosa cantando il Magnificat del terzo millennio. Avremmo la forza di ribaltare la logica dei potenti e realizzare una nuova prospettiva evangelica che metterebbe gli ultimi in cima alla piramide della solidarietà fatta di pane e lavoro e non di elemosina.Maria moderna deve varcare la frontiera celeste, arruolarsi nell’esercito dei poveri,essere coraggiosa partigiana al servizio degli oppressi. E’ così che il Vangelo diventa alleanza visibile, concreta.

Il Cardinale, Arcivescovo di Milano, Carlo Maria Martini, nella lettera pastorale scritta in occasione del Giubileo del 2001, si pone, tra le tante domande questa: dove stiamo andando? cresce la difficoltà di vivere in un contesto sociale e culturale in cui l’identità cristiana e la famiglia non si sente più protetta e garantita, bensì sfidata dal male corruttivo. I rapporti sociali e quelli all’interno della coppia sono in crisi. Egli chiede alla Madre Maria che abbia misericordia di noi e che ci venga a cercare sulla strada delle nostre fughe, chiede ce ci faccia stare in piedi nei momenti più duri e resistere nel giorno malvagio quando la mente sembra avvolta dalla nebbia e il cuore appare stanco. San Paolo, sempre citato nelle omelie, spediva lettere agli ebrei, agli efesini, ai corinti e, in una di queste precisava: “La donna è sottoposta all’uomo e l’uomo è sottoposto a Dio. La donna non sposata deve prendersi cura di essere santa nel corpo e nello spirito. La vedova è libera di sposare chi vuole. Secondo me questo messaggio è fortemente maschilista, potrebbe indirizzare molte donne a consacrarsi spose di Dio, a detestare l’amore terreno peccaminoso per abbracciare quello eterno con desiderio carnale spiritualizzato in qualità di spose di Dio“.

La suora Teresa di Lisieux scriveva poesie-preghiere passionali che sanno di carbone ardente che diventa incandescente racchiudendo in sé l’intensa felicità amorosa dell’estasi mistica. Spesso le scriveva su commissione della Madre Superiora con lo scopo di stimolare le novizie a non scoraggiarsi, a non pentirsi di consacrarsi a Dio. Il suo ispiratore era San Giovanni della Croce.
La Carmelitana Suora albanese naturalizzata indiana di fede cattolica fondò la congregazione delle missionarie di carità. Il colore della tunica bianco a strisce azzurre era quello distintivo della casta degli intoccabili, la più povera dell’India.Oggi santificata Teresa di Calcutta la bengalese, così veniva chiamata, fu baciata dalla Provvidenza per diventare emancipata rispetto alle altre suore. Nel 1946 Calcutta fu devastata dalla guerra. Alla vista di tante macerie, Santa Teresa rimase paralizzata ma ebbe la forza di spalancare i suoi occhi sulla sofferenza e rinunciò, ostacolata dal vescovo, alla vita oziosa e tranquilla del convento, si ribellò, uscì nelle strade a servire i poveri, a dare sepoltura ai morti mettendo in pratica il Vangelo. Così come fece Gandhi che lavorava, parlava, meditava sempre in compagnia degli intoccabili. Così come fecero tantissimi preti convinti di servire concretamente il Vangelo. Tra questi ricordo Andrea Gallo sempre in mezzo agli umili credenti e non credenti, aspettando, come molti aspettano, una svolta epocale dove accanto ad un bianco o un nero o un uomo omosessuale o a una prostituta ecc.si possa vivere la personale identità senza essere disprezzati.

Questa è la vera pace terrestre-divina frutto di riscatto storico, di giustizia unitaria, di rivoluzione cristiana. Madre Teresa, come Don Gallo e tanti altri, furono costretti a lasciare la chiesa cattolica e divennero rispettivamente Suore e Preti laici che battevano strade e marciapiedi. Quando l’ordine di Madre Teresa ebbe risonanza mondiale Papa Wojtyla le concesse di aprire nella città del Vaticano la mensa dei poveri e case dei missionari di carità sparse in tutti i continenti. Santa Teresa ha difeso a spada tratta la sola famiglia fondata sul matrimonio religioso, sostenne campagne contro il divorzio, contro il matrimonio uomo uomo donna donna. Suscitò molte polemiche Anche per quanto riguarda miracolose guarigioni sostenute dal Vaticano e non dalla scienza-ricerca medica. Enormi  sono i meriti di Santa Teresa premio Nobel che credeva ad un solo Dio, il Dio di tutti che aiutava un indù a diventare indù migliore, un musulmano a diventare musulmano  migliore, un cattolico a diventare cattolico migliore. Ripetutamente si chiede alla congregazione di Santa Teresa dove sono andate a finire gli enormi capitali grazie alle donazioni di credenti e non credenti di tutto il mondo. I conti tra dare e avere e la loro destinazione non quadrano. Pesante è il contributo dei media per costruire il suo mito senza mettere chiarezza sui lati controversi della sua vita e della sua visione religiosa molto dogmatica di carattere politico.

Santa Teresa di Calcutta ti invoco dall’alto dei cieli dove adesso risiedi batti forte alla porta dell’Eterno, intercedi per far scendere in terra reciproco amore tra uomo e liberi rognosi animali di strada che ci chiedono di essere sfamati, aiutati a vivere e non disprezzati, presi a sassate e uccisi anche da molti che, ogni giorno, si recano in chiesa per mangiare Eucarestia.Ti ringrazio Santa Teresa, possa anche tu essere una santa dei casi impossibili. Da donna comunista denuncio il razzismo e il maschilismo come lo hanno fatto donne comuniste apprezzate in tutto il mondo che hanno saputo lottare fino all’inverosimile per la parità tra i sessi e per l’emancipazione delle donne che costituivano un partito dentro il partito di falce, martello e stella.

Virginia Iacopino

Questo post é stato letto 28140 volte!

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *