Questo post é stato letto 47720 volte!
Esimio Presidente, ho avuto modo di apprezzare delle Sue dichiarazioni e valutazioni circa il “ trend “ fortemente positivo della coltura del Bergamotto e di tutto quello che il “contesto Bergamotto” significa, ed ha valore, non solo per l’Area Grecanica ma per tutta l’economia della provincia reggina e della Calabria . Il sottoscritto ha avuto modo di interessarsi profondamente, nel corso della propria attività, protrattosi per più di trenta anni, in qualità di funzionario dell’Ente di Sviluppo Agricolo della Calabria e anche di responsabile del settore agricoltura , a livello provinciale e regionale , del maggior partito politico ( la D.C. ). Ed in queste responsabilità ho avuto modo di entrare nel mondo Bergamotto e vivere le sue più importanti vicende tecnico (ufficio) – politiche (partito).
Il momento altamente positivo che sta attraversando la filiera del Bergamotto questa volta non è la solita, ed ormai secolare caratteristica, della coltura del Bergamotto, altalenante e periodico andamento ciclico –produttivo e di mercato. Non sfugge alla Sua esperta e qualificata attenzione che questa volta non si tratta del solito andamento ciclico ma si sta attraversando una fase delicatissima di una positività strutturale a lungo termine di tutto il comparto e filiera . Il Bergamotto , finalmente, dopo tanti anni e tante durissime battaglie è riuscito ad entrare nel favore dei circuiti dei mercati internazionali . Non solo è , prepotentemente , entrato nella conquista dei mercati internazionali con quella che è la sua peculiarità: l’essenza, “lo spirito di bergamotto” , ma anche e soprattutto per le specificità, impiego ed utilità nella nuova frontiera del settore medico – farmaceutico ed alimentare ( soprattutto nella industria dolciaria e pasticciera ) , ed incredibilmente, ed era ora, nel consumo al largo raggio del frutto fresco, la “Bergamotta” come la chiamava il mai dimenticato e compianto prof. Antonio Familiari. E’ naturale e non sfugge alla sue capacità che questo è il momento decisivo, che non bisogna assolutamente disperdere e che possa superare anche questa che appare una infinita e disgraziata fase di crisi dei sistemi economici planetari .
La coltura e l’industria del Bergamotto devono e possono cambiare i destini socio – economici di questo comprensorio e può smentire definitivamente ed inoppugnabilmente , la tesi dei fautori della centrale a carbone i quali , da sempre , sostengono la mancanza di proposte economiche – industriali alternative .
L’alternativa sostenibile , possibile e realizzabile, alla Centrale a carbone, è fortemente rappresentata dalla coltura e dall’industria del Bergamotto. Come certamente ricorderà, solo qualche anno indietro , era stato approvato e finanziato dal Ministero dello Sviluppo Economico un progetto, voluto e sostenuto dall’On. Natino Aloi, la cosiddetta “legge Aloi”, di sviluppo della filiera del Bergamotto che impegnava di fatto ben 50 miliardi delle vecchie lire! Che fine hanno fatto? Il progetto prevedeva: l’estensione qualitativa e quantitativa della coltura del Bergamotto consistente nel miglioramento varietale e delle “cultivar” ( ed erano già stati anche fatti delle graduatorie di produttori ) e la costruzione di una Centrale del Bergamotto per l’estrazione dell’essenza , la trasformazione e l’impiego di tutti i derivati e sottoprodotti del bergamotto che sarebbe stata dotata dei più moderni e funzionali macchinari , ad impatto ambientale zero.
Ciò avrebbe impegnato nel lavoro almeno un migliaio di addetti , considerando tutto il comparto – filiera e tutto l’indotto che riguardava tutti i settori di sviluppo ad iniziare dalle attività commerciali. In questo progetto il sottoscritto aveva coinvolto anche l’ ASI ( Consorzio Area Sviluppo Industriale ) in quanto ero Presidente ( senza effettivi poteri decisionali di spesa ) della Commissione Sviluppo Area Industriale di Saline Joniche che comprende anche l’altra piccola “cattedrale nel deserto” delle Officine Grandi Riparazioni . Tali progetti vanno assolutamente ripresi ed aggiornati ! Si tratta di progettare ed investire nell’Area Industriale di Saline Joniche , con il coinvolgimento e la collaborazione dell‘ASI e quindi della Regione Calabria , delle opere che abbiano attinenza con lo sviluppo e il rafforzamento e la qualificazione della coltura ed industria del Bergamotto e che inoltre abbiano le possibilità di soddisfare le richieste , del sempre più vasto ed esigente , mercato del Bergamotto e dei suoi derivati. Ed assecondando, in questo modo , le naturali propensioni di sviluppo di questo territorio , favorendo in modo deciso e tangibile l’impulso occupazionale in un comprensorio che è fuori, ed emarginato da ogni diritto Costituzionalmente garantito , in quanto l’art. 1 della Costituzione recita che : “ L’Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro “ è questo territorio dell’Area Grecanica risulta, quindi, essere nei fatti ed in atto, complessivamente incostituzionale .
F.to Domenico Musolino*
*Refer.te Comitato per la Difesa ed il Rispetto della Costituzione “ O.L. Scalafaro “
Questo post é stato letto 47720 volte!