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Riceviamo e pubblichiamo un comunicato di Vincenzo Crea, Responsabile del Comitato spontaneo “Torrente Oliveto” e Referente unico dell’ANCADIC Onlus:
Si sottopone all’attenzione delle competenti Istituzioni, Rete Ferroviaria Italiana, ANAS e Comune di Motta San Giovanni, la necessità di intervenire per eliminare situazioni di pregiudizio per l’ incolumità e l’igiene pubblica determinate dalla presenza di sterpaglie e vegetazione arborea lungo le scarpate e dalla mancata realizzazione di un sistema di protezione dell’abitato posto lungo la strada ferrata lato mare, in prossimità della galleria di Capo D’Armi. Invero lungo le fasce di rispetto stradali e ferroviarie nel tratto compreso tra la rotatoria Lazzaro Nord e poco prima della galleria ferroviaria di Capo D’Armi si registra la presenza discontinua di alberi, canneti, arbusti e vegetazione. Non è infrequente il manifestarsi e propagarsi di incendi nella proprietà stradale e ferroviaria e nelle loro adiacenze fino ad interessare le aree private.
E’ necessario un intervento anche ai fini igienico sanitari, giacché tali circostanze oltre ad essere lesive per il pubblico decoro, possono rappresentare pericolo per la salute pubblica fornendo un habitat ideale per la proliferazione di insetti ed animali che spesso invadono le aree servilizie private e le abitazioni poste lungo tale tratto. In particolare un esercizio commerciale adibito a pizzeria gelateria, situato lato mare a pochi metri dalla strada ferrata, punto di riferimento chil.ca stradale 21+VI. In quel tratto ferroviario i rami di arbusti, canneti ecc. propendono sull’area servilizia della precitata attività commerciale e in prosecuzione della stessa lato sud sul sottostante lungomare Cicerone.
Alcuni cittadini raccontano che circa sei anni fa, durante un incendio al canneto vicino al succitato esercizio pubblico è stato distrutto il cavo telefonico, mentre 4/5 anni addietro è stato lanciato un estintore da un treno in transito, fortunatamente al momento non vi erano persone nell’area privata della succitata attività commerciale. A seguito di tale episodio è stato eseguito sopralluogo da parte dei funzionari delle Ferrovie, ma la cosa non ha avuto seguito. In merito si sottopone alla valutazione della spettabile Rete Ferroviaria Italiana l’opportunità di studiare possibili soluzioni a protezione di quegli edifici situati lungo il succitato tratto a pochi metri dalla sede ferroviaria, in particolare il tratto ove insiste l’attività commerciale sopra richiamata. Alla luce di quanto sopra esposto, ritenendo sussistere motivi pregiudizievoli di carattere igienico-sanitario e di degrado ambientale, oltre che di potenziale pericolo per la collettività, si chiede agli Enti in indirizzo di voler adottare, ognuno per la parte di competenza, provvedimenti per rimuovere tali criticità. E’ superfluo ribadire che tale richiesta va estesa ad altre analoghe situazioni non segnalate da questa associazione”.
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