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Riceviamo e pubblichiamo:
Stiamo parlando del lungomare Cicerone di Lazzaro, località molto frequentata sia d’estate che d’inverno non solo in quanto zona di passeggio ma anche per le numerose attività commerciali, bar, pizzerie, ristoranti, alberghi, che sebbene fortemente penalizzati dagli interventi di messa in sicurezza del tratto urbano di Ss 106 che attraversa l’abitato di Lazzaro e dalla forte ed inarrestabile erosione costiera, sono rimasti l’unico fiore all’occhiello di questo paese, ed ognuno con le proprie specialità locali e non solo (locali), professionalità, cortesia e ospitalità, riesce ancora a richiamare numerose presenze, con alte affluenze in questi giorni di primavera.
Ma la condizione di forte degrado in cui versa il lungomare Cicerone è un brutto biglietto da visita per questo paese. Se poi aggiungiamo i pericoli che si presentano percorrendo il marciapiede o l’attigua strada comunale il visitatore non è certamente invogliato a ritornarci. Non si riesce a comprendere i motivi che spingono i nostri amministratori comunali a lasciare il paese in balia a se stesso. Non intervengono nemmeno di fronte a gravissime situazioni di pericolo che potrebbero coinvolgere tutti, anche chi ci governa. Infatti, dopo avere interessato inutilmente la locale polizia municipale, a distanza di quasi un anno, visto l’alto rischio per l’incolumità pubblica, soprattutto per i bambini e ragazzi che presenta il lungomare Cicerone ho invitato l’ Amministrazione comunale a voler adottare gli urgenti provvedimenti a tutela dell’incolumità pubblica, già richiesti al locale Comando di Polizia Municipale in data 6 giugno 2014, esistenti sul lungomare Cicerone di Lazzaro.
E’ stato nuovamente sottolineato che il non corretto serraggio in alcuni tratti tra l’elemento metallico verticale della ringhiera e i pilastri sul quale sono collocate le aste in ghisa che reggono i lampioni, potrebbe favorire la caduta dei bambini e ragazzi nel sottostante arenile marittimo, con conseguenti danni tragici visto che l’area sottostante è interessata da pietrame e grossi massi. Tra i tanti punti è stato citato quello più critico ovvero l’area frontistante la pizzeria “Alta Marea”. Alcuni elementi orizzontali (corrimano) della ringhiera metallica di protezione dalle cadute verso lo spazio vuoto sono ancora in stato di forte degrado poiché la ruggine nel tempo ha corroso il metallo. Ciò rappresenta una minaccia per l’integrità fisica delle persone che fanno uso del corrimano poiché non è percepibile il pericolo rappresentato dalle taglienti e in alcuni tratti acuminate porzioni di metallo corroso, in parte sottostanti agli stessi corrimano. A tutt’oggi non si è provveduto alla messa in sicurezza delle due aste di ghisa con annessi lampioni situate rispettivamente sui parapetti di fronte al “camping Capo D’Ami” e di fronte alla “villa Ildegarda” che evidenziano problemi di ordine statico tali, in caso di evoluzione, da poter costituire condizioni di pericolo per la collettività. Speriamo, anche se siamo nel mese del “dolce dormire” che si riesca a svegliare dal lungo torpore le coscienze di chi ci amministra.
Vincenzo CREA
Responsabile del Comitato spontaneo “Torrente Oliveto”
e Referente unico dell’ANCADIC Onlus
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