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Riceviamo e pubblichiamo:
Il Monumento situato nell’area antistante alla delegazione municipale di Lazzaro eretto per mantenere viva la memoria dei caduti in guerra e sul lavoro invece di essere circondato da “alloro” ai piedi si ritrova rifiuti prodotti da alcuni interventi di stramatura giacenti da qualche tempo sul luogo. Oramai nulla ci potrà stupire e non grideremo sicuramente allo scandalo se la notevole quantità di rifiuti si trova sotto gli occhi di tutti ovvero nell’area antistante alla delegazione municipale, a qualche metro dalla Ss 106, a ridosso di un supermercato ed altre numerose attività commerciali, di fronte alla scuola media e a pochi metri dalla scuola elementare ove gli insegnanti hanno il compito facilitato nel rispondere alle domande degli scolari circa la pulizia del paese, delle pratiche ecologiche e in qualche sporadica campagna di educazione ambientale. Per farci conoscere meglio non ci facciamo mancare un’altra analoga situazione nella rotatoria alle spalle della farmacia di Lazzaro, ove coperti dalla vegetazione giacciono da almeno sei mesi altri rifiuti prodotti dalla sfrondatura di alcune piante.
Per fortuna che questi pseudo interventi si effettuano ogni due anni, circa. Anche se questo stato di degrado che ormai non conosce limiti ci dice che è un sogno sperare in un intervento di bonifica dei numerosi siti potenzialmente inquinati non sarebbe male l’emissione di un provvedimento sindacale con il quale si intimi (a se stessi – amministrazione comunale) la messa in pristino dello stato originario dei luoghi. Questa condizione di avvilente degrado che ha trasformato il paese di Lazzaro in una vera “cartolina d’autore” porta a qualche riflessione e pone qualche interrogativo: non credo che gli abitanti di Motta avrebbero permesso questo stato di degrado e mi chiedo come sia possibile allertarsi –una volta l’anno-per rimuovere la banale carta lasciata sulla spiaggia e non vedere, chiamiamole col proprio nome, queste discariche che tra l’altro ci fanno vergognare e offendono la nostra dignità.
Vincenzo CREA
Referente unico dell’ANCADIC Onlus
e Responsabile Comitato spontaneo “Torrente Oliveto”
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