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Anche se a distanza di pochi giorni dalle ultime segnalazioni datate 7 e 10 novembre u.s. concernenti l’oggetto, inevitabilmente dobbiamo ritornare sull’argomento per rappresentare alle Ill.me SS.LL. che un immediato intervento potrebbe salvare alcune strutture danneggiate sul lungomare Cicerone, tra cui due scalinate pericolanti situate rispettivamente di fronte ai civici 111 e a sud dell’attività commerciale sita al civico 133. Senza addentrarci nei meandri di un terreno prettamente tecnico, che esula quest’associazione da qualsiasi valutazione tecnica, tuttavia quali semplici cittadini osservatori dello stato dell’arte che le recenti mareggiate hanno determinato riscontriamo che con un intervento, tra l’altro poco costoso, si potrebbero evitare possibili futuri danni al varco che si è ulteriormente ampliato al piede del muro di sostegno della sede stradale del lungomare Cicerone nel tratto antistante “la gelateria Capriccio” . Nei tratti di lungomare danneggiati si intravede “ictu oculi” che il muro di sostegno del marciapiede del lungomare e le due scalinate sarebbero prive di fondazioni e appoggerebbero sulla sabbia o in qualche tratto su un preesistente muro. Sarebbe necessario pertanto estendere le verifiche a tutto il lungomare.
Le recenti mareggiate hanno scavato sotto i massi provocando il crollo della parte lato mare di un’abitazione posta sulla via vecchia provinciale accanto al palazzo “Imbalzano” sito al civico 12 della ex via Provinciale, quest’ultimo già oggetto negli passati di ordinanze di sgombero. Le opere a protezione del litorale ancora una volta non hanno retto alle mareggiate che hanno ulteriormente scucito i pennelli e parte dei massi che li costituivano li troviamo sparsi sulla battigia. Tale fenomeno a mio avviso e fuori di ogni valutazione tecnica, sarebbe riconducibile non tanto alle violenza delle onde bensì alla pezzatura di gran parte di massi utilizzati per la protezione del litorale che non rispetterebbe, sempre a mio avviso, il peso o la misura prevista dalla normativa di settore che non dovrebbe essere inferiore a 25/30 quintali ogni masso (un metro cubo). Atteso che le opere realizzate non solo non hanno diminuito la potenza delle mareggiate ma non hanno fatto, né faranno, ricrescere la spiaggia, pertanto resta da chiedere che si ponga fine a questo stillicidio di denaro pubblico e alla luce di quanto si è registrato nel corso degli anni durante le mareggiate sarebbe opportuno che le competenti Istituzioni verificassero tra l’altro se i pennelli possano rappresentare uno sbarramento per la distribuzione verso il lido dei sedimenti.
Vincenzo CREA
Responsabile del Comitato spontaneo “Torrente Oliveto” e Referente unico dell’ANCADIC Onlus
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