Lazzaro, pali illuminazione e rami cadono come fichi secchi

palo luce ss 106

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Riceviamo e pubblichiamo:

“Nella serata di giovedì u.s., il vento ha provocato il cedimento della parte alta di due pali metallici dell’illuminazione pubblica posti sulla Ss 106 lato Sud del ponte stradale San Vincenzo di Lazzaro. Solo per un caso l’ennesimo evento non ha registrato tragiche conseguenze. Oramai i pali dell’illuminazione pubblica e rami di alberi cadono come fichi secchi.

Vi è di più, intorno alle 7 del giorno successivo notavo sul lungomare Cicerone che un cavo elettrico sorretto da un cavo d’acciaio da tempo penzolante traversalmente sopra la strada comunale si era notevolmente abbassato fino a meno di tre metri dalla strada determinando grave pregiudizio per la circolazione veicolare in particolare per autocarri, furgoni, camioncini e altri veicoli che raggiungevano tale altezza.

Ho richiesto telefonicamente l’intervento dei Carabinieri di Melito di Porto Salvo, che provvedevano a far rimuovere la grave situazione di pericolo. Ed ancora nella mattinata di domenica 21 febbraio sempre sul lungomare è crollata sul marciapiede all’altezza di un ristorante una parte della cima di una palma alta circa dieci metri. A tal riguardo da qualche tempo dei rami di palma cadono periodicamente sul marciapiede e sulla strada.

Sempre sul lungomare Cicerone da qualche tempo in stato di abbandono si continua a registrare la rottura di lampioni i cui resti il vento li fa volare lungo la strada e nel sottostante arenile, mentre altre luminarie continuano a penzolare in attesa che il vento prenda una decisione.

Il Comitato “Torrente Oliveto” sin dal 2010 con ripetute segnalazioni inviate alla polizia municipale e al Comune di Motta San Giovanni ha richiesto di effettuare le verifiche sull’intero impianto di illuminazione pubblica comunale e sulle aste di ghisa poste sul lungomare che sostengono i lampioni in quanto alcune di esse appaiano alla base arrugginite e in condizioni tali da non garantire la stabilità perché gli elementi posti in alto ai pilastri in pietra sui quali sono posizionate le aste presentano segni di cedimento. Dette richieste di fatto non sono state tenute in considerazioni. Non si comprende perché non s’interviene e non si sa che fine fa il denaro versato dai cittadini alle casse comunali che dovrebbe essere utilizzato per tali interventi”.

Vincenzo CREA
Responsabile del Comitato spontaneo “Torrente Oliveto”
e referente unico dell’ANCADIC Onlus

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