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Intorno alle ore 2,30 del 13 agosto, il conducente di un’autovettura che percorreva la Ss 106 da Reggio verso Melito, giunto al Km 19+300, a pochi metri della spalla lato Sud del ponte sul torrente San Vincenzo, ha perso il controllo del mezzo e dopo avere oltrepassato le corsie di accumulo, ha invaso la corsia opposta demolendo due aste metalliche a sostegno del guard rail ed ha terminato la corsa dopo aver sbattuto contro lo spigolo di una vetusta ringhiera di protezione dal sottostante vallone.
Fortunatamente illesi tutti gli occupanti del mezzo, conducente, una signora e un ragazzo. Non si hanno notizie sulle cause che hanno determinato il sinistro. L’urto ha demolito la parte superiore di un palo dell’illuminazione pubblica unitamente al braccio alla cui estremità era collocata la lampada, situato all’esterno del guard rail. Ciò è stato possibile poiché i cavi elettrici situati in alto ai pali dell’illuminazione pubblica sono sostenuti da cavi d’acciaio, uno di questi cavi stranamente, ed in questo paese di cose strane ne succedono tante, era legato all’asta metallica del guard rail, quindi l’urto ha tirato giù la parte alta del palo con annesso braccio che sono rimasti penzolanti.
Ancora non si è provveduto a mettere in sicurezza il sito sebbene sia sotto gli occhi di tutti un ulteriore pericolo concreto e grave soprattutto per i ragazzi, giacché la parte crollata con la lampada funzionante è rimasta penzolante a pochi centimetri dal suolo e non si può escludere che la curiosità di qualche ragazzo potrebbe spingere lo stesso a toccare l’impianto elettrico. Immaginabili le conseguenze.
Durante il sinistro sono giunti sul posto le forze di polizia e i Vigili del Fuoco.
Con l’occasione si ribadisce la pericolosità delle corsie di accumulo al Km 19+300 al termine del ponte San Vincenzo, realizzate in uno svincolo che per la sua geometria non può essere annoverato come tale e si rinnova la richiesta di una immediata rimozione delle stesse e il contestuale ripristino della segnaletica preesistente.
Atteso che la situazione di pericolo determinata dalle citate corsie d’accumulo, da noi più volte rappresentata, perdura da oltre due anni, se non si provvederà a breve termine ad eliminare il pericolo che incombe sulla circolazione veicolare e pedonale, saremo costretti nostro malgrado ad adire le opportune sedi giudiziarie a tutela della salute e incolumità pubblica, finalità precipua della scrivente associazione.
Vincenzo CREA
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