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Riceviamo e pubblichiamo:
Lo scorso 26 febbraio la struttura di delimitazione del tratto franato è crollata ed il pericolo si è acuito specialmente col buio. Alto è il rischio che gli automezzi finiscono nel vuoto. E’ necessario richiamare e sottolineare fortemente le raccomandazioni fatte dalla protezione civile, soprattutto dal geologo ad alcuni abitanti del luogo in sede di sopralluogo già evidenziate nella segnalazione dello scorso 17 febbraio, quando il geologo, in risposta a delle domande di una signora sottolineava di non transitare nemmeno a piedi e specialmente appena scendono dal cielo le prime gocce di acqua. Intanto per tutta la giornata del 26 febbraio ha continuato a piovere e nel terreno a ridosso della strada lato Reggio continua a scorrere l’acqua che sgorga dal suolo, nonostante ciò si continua a permettere il transito anche dei mezzi pesanti.
L’amministrazione preposta ad intervenire come giustifica questo notevole ritardo di provvedimenti per rimuovere la situazione pericolosa per la pubblica e privata incolumità e come giustifica la riapertura della strada. Il Decreto legislativo 18 aprile 2016 n. 50 –Codice appalti – all’art 163 – Procedure in caso di somma urgenza e di protezione civile, statuisce: punto 1. “In circostanze di somma urgenza che non consentono alcun indugio, il soggetto fra il responsabile del procedimento e il tecnico dell’amministrazione competente che si reca prima sul luogo, può disporre, contemporaneamente alla redazione del verbale, in cui sono indicati i motivi dello stato di urgenza, le cause che lo hanno provocato e i lavori necessari per rimuoverlo, la immediata esecuzione dei lavori entro il limite di 200.000 euro o di quanto indispensabile per rimuovere lo stato di pregiudizio alla pubblica incolumità””.
Speriamo che in questa situazione per gli abitanti a monte del tratto di strada franato non si presenti la necessità dell’intervento dei mezzi di soccorso.
Rinnoviamo la richiesta di intervenire in questa fase di emergenza in sostituzione dell’Ente inefficiente e inadempiente. Posto che con la frana sono venuti alla luce i rifiuti e come si evince dalle foto la strada o comunque parte di essa è stata realizzata su rifiuti, quindi anche in caso di ripristino non è garantita la sicurezza, sui rifiuti sono stati anche collocati pali di cemento dell’ENEL e pali della Telecom, lo scrivente sottopone all’Autorità Giudiziaria di voler valutare la necessità del sequestro del tratto di strada in questione per gli accertamenti che riterrà opportuno disporre e alla Presidenza del Consiglio dei Ministri e al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, l’intervento del Genio Militare per garantire il collegamento con le abitazioni a monte, tramite un percorso alternativo.
Vincenzo CREA
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