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Riceviamo e pubblichiamo:
“Nel cimitero di Lazzaro continuano a staccarsi dall’alto alcuni loculi, porzioni di cemento, pezzi di marmo con lumini ed altre porzioni sono pericolanti, mentre alcune lapidi tombarie poste in alto non presentano più i requisiti minimi di sicurezza.
Ulteriore grave minaccia sarebbe rappresentata dalle profonde e diffuse lesioni prevalentemente orizzontali lungo i loculi ricadenti allinterno del cimitero, ma soprattutto da quelle presenti lungo le pareti esterne lato monte, contro le quali si appoggia un vasto terrapieno realizzato per la formazione della sede del campo sportivo comunale.
Appare evidente che le funzioni di sostegno del terrapieno siano demandate alla parete dei loculi, di conseguenza si potrebbe produrre una spinta da determinare il crollo delle strutture.
Secondo me basterebbe una lieve scossa sismica per far crollare tutto. La pericolosità evidenziata dalla scrivente associazione, trova fondamento anche nella collocazione in data 9 ottobre u.s. di una transenna metallica posizionata per cautelare una piccola area sottostante una lapide che sembrerebbe pronta a staccarsi.
Tale misura non è idonea in quanto lascia libero il passaggio ed in caso dovesse crollare la lapide sicuramente colpirebbe i passanti poiché lo spazio ristretto non permette loro di transitare a distanza tale da evitare il pericolo e comunque bisognava cautelare anche larea sottostante i loculi posti lato Reggio, rimovendo il pericolo imminente determinato come sopra detto da porzioni di cemento pericolanti.
Nel mese di maggio 2013 si evidenziava la necessità e lurgenza di un riscontro tecnico non solo per accertare le cause delle profonde lesioni, ma per stabilire se ci fosse un pericolo imminente per la pubblica incolumità, in presenza del quale andavano immediatamente adottate adeguati provvedimenti a salvaguardia della collettività.
Anche la Procura della Repubblica presso il Tribunale di Reggio Calabria ritenendo che quanto segnalato con un esposto da questa associazione fosse di competenza dell’Autorità politico amministrativa, in data 10 maggio 2013 con nota 1279/2013 trasmetteva la segnalazione al Comune competente. Ad oggi non seguirono provvedimenti per rimuovere la minaccia che pende in capo alla collettività.
I loculi in cemento sono situati nell’ultima scalinata nell’area comunale lato Reggio in prosecuzione di quelli ultimamente realizzati e le lesioni interessano le parti più alte dei colombari, i quali sono predisposti a quattro livelli e raggiungono unaltezza di oltre quattro metri.
A mio avviso sarebbe necessario un Ordinanza sindacale di inagibilità‘, interdire l’area e iniziare il prima possibile i lavori di consolidamento.
In questo contesto non poteva mancare una discarica di rifiuti cimiteriali e di materiali prodotti da attività edilizia cimiteriale realizzata allesterno del muro di cinta lato monte.
Sulla grave situazione di potenziale pericolo in data odierna è stato notiziato il Prefetto della provincia di Reggio Calabria”.
Vincenzo CREA Referente unico dellANCADIC Onlus e Responsabile del Comitato spontaneo Torrente Oliveto
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