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Di seguito la nota di Vincenzo CREA, Referente unico dell’ANCADIC Onlus e Responsabile del Comitato spontaneo “Torrente Oliveto”:
Lo scorso 15 febbraio l’azienda sanitaria di Melito di Porto Salvo da me attivata, ha effettuato un sopralluogo ispettivo presso il cimitero di Lazzaro alla presenza di dipendente comunale, a conclusione del quale ha certificato che alcuni loculi situati lato monte si presentavano pericolanti per la presenza di lesioni con distacco di intonaci e marmo, lesioni erano altresì presenti in alcuni loculi situati lato Reggio.
Al momento del sopralluogo i loculi, specificati dallo scrivente non presentavano fuoriuscita di liquami, né si percepivano cattivi odori. L’intero cimitero era pulito, però non erano state abbattute le barriere architettoniche. Ravvisata l’urgenza di un intervento di consolidamento dei loculi, è stato attivato il Sindaco del Comune di Motta SG per i provvedimenti di competenza a tutela della salute pubblica ed ambientale e dell’incolumità pubblica.
Con riferimento alla pulizia del cimitero già in data 8.8.2011 evidenziavo, tra l’altro, che se le condizioni del cimitero erano più che decorose lo si deve soltanto all’amore della popolazione verso i cari defunti. Infatti dei privati periodicamente puliscono tutto il cimitero.
Mentre per quanto riguarda la fuoriuscita dei liquami da alcuni loculi si sottolinea che tale fenomeno è riscontrabile durante le copiose piogge, fino a qualche ora dopo che ha smesso di piovere. Quindi per poter riscontrare il fenomeno l’accertamento si sarebbe dovuto eseguire in tali circostanze.
Confermo comunque il ripetersi di tale fenomeno durante gli eventi pluviometrici intensi ed aggiungo che: soffermandosi davanti ad alcuni loculi in questione anche dopo qualche giorno che ha smesso di piovere si può ascoltare il gocciolamento dell’acqua piovana all’interno degli stessi. Sugli eventi che si possono verificare a causa di imbibizione di acqua nelle strutture edilizie in parola si pone in evidenza che le acque piovane una volta entrate dentro i loculi ristagnano facendo marcire le casse funebri, lo zinco e quindi quando queste acque riescono ad uscire sono putride e mali odoranti. Per rilevare l’ insalubrità dell’ambiente nei momenti di pioggia, con attrezzature speciali si possono avere dati tecnici più precisi. Se anche in questo momento all’olfatto di chi frequenta il cimitero non viene recepito il cattivo odore, perdurando lo stato di infiltrazioni di acque si verificherà la condizione di cui sopra.
Le certificazioni dell’Organo sanitario rafforza quanto da me ripetutamente segnalato e mette in evidenza l’inadempimento dell’obbligo alla conservazione e vigilanza del cimitero di Lazzaro che minaccia rovina, nonché pericolo per le persone e l’omissione di provvedere ai lavori per la messa in sicurezza e di rimuovere il pericolo. Vi è di più. Da un loculo situato alla fine e sulla destra della prima scalinata da oltre un anno fuoriescono da una salma dei liquami e si riversano sulla parete lato monte e lato mare, i cattivi odori che si sprigionano sono percepibili a distanza. Si è cercato di bloccare i liquami e gli odori con una maldestra intonacatura delle pareti.
Aggiungo che tutti i lampioni posti sui pali metallici alti circa dieci metri, situati davanti all’accesso principale e lungo il muro di recinzione del cimitero lato sud, ricadenti sulla strada pubblica sono da tempo rotti e i pezzi rimasti attaccati alle plafoniere non sono stati rimossi, non si esclude possano cadere al suolo con rischio per i passanti.
Altra minaccia per l’incolumità delle persone è rappresentata dal degrado di una cappella funeraria di famiglia situata sulla sinistra della chiesetta ove si registrano frequenti distacchi di porzioni di cemento sulla porta di accesso e il crollo di porzioni del soffitto. La cappella funeraria si presenta in stato di abbandono e le condizioni igienico sanitarie sono gravi anche per la presenza di rifiuti e quant’altro.
Con riferimento al terrapieno che si appoggia alle pareti esterne dei loculi lato monte sono state impartite indicazioni alla ditta che stava realizzando la tribuna del vicino campo sportivo, di realizzare, con le economie di tali lavori una adeguata raccolta delle acque meteoriche su tutta l’area per evitare infiltrazioni. Non sono state osservate tali indicazioni.
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