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Per la piena libertà di espressione e contro il tentativo di mettere il bavaglio al dissenso civico, siamo tutti Noemi, Paolo e Domenico!
Anche l’Arci Provinciale di Reggio Calabria, come molte altre associazioni e movimenti attivi sul nostro territorio, esprime la massima solidarietà e vicinanza nei confronti degli attivisti Noemi Evoli e Paolo Catanoso del Coordinamento delle Associazioni dell’Area Grecanica, del professor Domenico Larosa del Movimento Difesa Ambientale, e dei movimenti che rappresentano.
Domani, martedì 23 giugno alle ore 9 presso il Tribunale di Reggio Calabria, si terrà la terza udienza della causa intentata contro chi in questi anni si è battuto per la tutela del nostro territorio. Il 2 maggio dello scorso anno infatti la società SEI spa citò in giudizio gli attivisti No Carbone, chiedendo loro un maxi risarcimento di 4 milioni di euro per un presunto danno d’immagine arrecato alla società che vorrebbe costruire una centrale termoelettrica alimentata a carbone nel territorio di Saline Joniche.
Idealmente al banco degli imputati sediamo con loro. Questa è anche la nostra battaglia di civiltà in difesa del diritto sancito nella nostra Costituzione all’art. 21: “Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero, con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione”.
È la battaglia di chi si oppone a scellerati interventi speculativi che nulla hanno a che vedere con un reale sviluppo economico e sociale del territorio. Un’area che sta molto a cuore alla nostra associazione, impegnata da quasi un decennio nella promozione dei Campi della Legalità a Pentedattilo, ospitando ogni estate centinaia di giovani provenienti da tutta Italia. Un’esperienza, portata avanti insieme ad altre realtà locali, che testimonia come anche nella nostra provincia sia possibile costruire concretamente nuovi spazi di cittadinanza attiva e responsabile, nonostante la presenza pervasiva della ‘ndrangheta e le mille contraddizioni del territorio. Un’esperienza che dimostra come l’area grecanica sia un luogo privilegiato per chi sappia cogliere, leggere e scegliere il bello dei luoghi e delle persone. Un’area a forte vocazione turistica con un significativo patrimonio storico, culturale e ambientale da valorizzare, tutelare e difendere da ulteriori saccheggi.
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Ma secondo quale analisi di approfondimento e di valutazione si arriva a dire che si tratta di interventi scellerasti e speculativi che non avrebbero nulla a che fare con lo sviluppo?
Forse l’osservazione che di sviluppo in quell’area non se ne è mai visto e a giudicare dal pregiudizio disinformato non sorprende.
Siete poi proprio sicuri che sia un’opinione condivisa tale fuorviante avversione ed incredibile resistenza ad un serio e concreto tentativo di portare infine qualcosa di positivo e di avviare lo sviluppo anche nell’area grecanica?
Forse approfondire e documentatrsi in merito sarebbe doveroso, nell’interesse dei tanti giovani che non si limityano al pregiudizio ed ad esprimere concetti insultanti, per mascherare la loro non conoscenza di merito.