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di Virginia Iacopino
IL PRIMO PONTE TRA OCCIDENTE E ORIENTE LO COSTRUì MARCO POLO CHE, NEL 1271, ATTRAVERSO LA PERSIA IL TURKESTAN E L’ARMENIA PENETRò IN CINA. A CAMBALUK (ODIERNA PECHINO) FU OSPITE DEL GRAN KAN CHE, TRA LE TANTE MISSIONI GLI AFFIDò QUELLA DI AVERE DAL PAPA, NOTIZIE SULLA RELIGIONE CRISTIANA
Nel corso della millenaria storia cinese si alternarono dinastie guerrigliere che avevano paura e nello stesso tempo riverenze per i demoni della terra che indomabili riuscivano quasi sempre vittoriosi contro le forze del bene e della luce. Probabilmente per questo il Gran Kan voleva conoscere le magie della cristianità. Si era convinto che i credenti delle altre religioni erano ossequiosi agli idoli malefici senza che ci fosse la possibilità di equilibrare le due potenti forze (male e bene). Il Gran Kan abitava in un padiglione ornato di fiori d’oro e di pietre preziosissime il cui splendore abbagliava gli occhi. Egli era proprietario di tutti i beni per potere divino fungeva da mediatore tra la terra e il cielo e garantiva l’ordine sociale e naturale con un sistema oppressivo-feudale. Forza malefica? Molti erano i viaggiatori e i mercanti che, riuniti in carovane, attraversavano la via della seta costituita da un insieme di sentieri tra grandi aree desertiche, steppose, paludose e montagnose. Trasportavano soprattutto spezie, selle, pellame, carta, cloruro di ammonio e poca pregiatissima seta ben nascosta.
Questa via era piena di briganti e feroci predoni che velocemente assalivano le carovane e altrettanto velocemente sparivano con il prezioso bottino. I cinesi chiamavano l’impero romano la grande Cina. Ad esso riconoscevano la cultura, la grandiosità e la civiltà pari alla loro. Reciprocamente si ammiravano e si rispettavano. Prima del 1839 alla società cinese poteva essere attribuito con ragione il termine di “stagnazione” perchè poche cose sembravano mutate nel corso dei suoi millenni che avevano seguito l’unificazione del paese. Dopo il 1958 in Cina vi furono radicali trasformazioni che non hanno riscontro nei paesi socialisti.Che cosa ha mutato tanto profondamente l’animo dell’uomo cinese? Finalmente l’ideologia degli intellettuali diviene operativa saldandosi con le lotte operaie dei paesi socialisti e portando alla creazione del partito comunista cinese. L’approccio con il Marxismo offre alla Cina la possibilità di essere moderna senza perdere la propria identità nazionale e capace di inserirsi in modo originale nell’internazionalismo marxista-leninista. E’ un maestro di scuola elementare, figlio di ricchi contadini, Mao Tse Tung che trova la strategia di lotta vincitrice rifacendosi al modello rivoluzionario di tutti i popoli della terra che così si erano riscattati. Riuscì a far sorgere le cooperative agricole chiamate le “comuni popolari” che non avevano solo funzioni produttive e distributive di prodotti agricoli,ma assolvevano i compiti dell’educazione,dell’assistenza,della difesa,del riscatto dal dominio imperialistico delle potenze anche straniere presenti nel territorio che sfruttavano tutte le risorse. L’antifeudalismo e l’antimperialismo doveva essere ripudiato perchè tutte le loro vittime erano fratelli e la Cina era la pietra di paragone per le barbarie interne ed esterne. Lo spirito culturale confuciano in lotta col taoismo nella storia cinese era l’unica forza che contava.Con la vincente rivoluzione maoista la storia contò e conta nel mondo del presente e molto probabilmente del futuro attraverso l’unità dell’Europa insieme all’Eurasia unita molto compatta a differenza di quella europea unita solo a parole che fa acqua da tutte le parti pronta per affondare. La Russia accusò Mao di essere un revisionista nazionalista restauratore del potere borghese.Si arrivò alla rottura. La Russia non aveva compreso che Mao attraverso una coscienziosa educazione socialista aveva saputo educare il popolo alla fratellanza universale. Conversione tentata in precedenza dai sistemi religiosi confuciani e cristiani senza la serietà di un approccio scientifico-culturale sociale. Questa è la ragione per cui i popoli schiavizzati dalle religioni non si sono nè si potranno riscattare. La Cina è stata sempre vittima di ondate populiste fino alle accuse odierne di Trump che la usa come capro espiatorio per i problemi economici e commerciali statunitensi. Non tiene in conto che la Cina potrà resistere al protezionismo americano aggiustando le regole del proprio sistema.
Inoltre la Cina potrebbe decidere di convertire un trilione di buoni del tesoro USA in euro; apporterebbe così gravi danni alle finanze pubbliche americane. Si vuole sconfiggere la Cina perchè è il maggior partner commerciale dell’Africa da cui importa grande quantità di petrolio, di gas, di tabacco ecc. Investe nel settore minerario, costruisce strade, ferrovie, edifici ecc. esporta prodotti manufatturieri a bassissimo costo. Sta effettuando progetti per alleviare la povertà. Incomincia a cancellare prestiti governativi gravosi e quelli che concederà saranno a tasso zero. Offre a studenti africani di conseguire specializzazioni, diplomi e lauree erogando borse di studio. Invia ricercatori per la formazione nel settore delle comunicazioni. Le multinazionali USA, Giapponesi e Francesi l’accusano di accaparramento di terre coltivabili. L’ascesa cinese e il risveglio del Giappone, l’America in declino e la Germania hanno molta paura della Cina per lo sviluppo e i progressi in tutti i settori perchè mirano ad esercitare, come hanno fatto sempre, il loro potere sull’Eurasia anche perchè i due colossi Cina e Russia hanno messo da parte tutto ciò che costituiva la loro divergenza nell’interpretazione del Marxismo leninista.
La Cina e l’Italia hanno entrambe una cultura antica che ha permesso relazioni di reciproci affari attraverso la via della seta che senz’altro sarà capace di raccogliere un numero crescente di paesi. Questo punto d’incontro, non escludendo la Grecia, come vuole fare la Germania, aprirà nuove strategie per invogliare la Cina ad investire anche in Italia senza farsi ostacolare dall’America, dalla Francia e dalla Germania. Mattarella ha affermato che la chiave di sviluppo delle relazioni in Italia si può riassumere nelle cinque C: “concretezza, continuità, creatività, comunicazione e credibilità” che dovranno essere parole d’ordine ed eseguite per portare pace e prosperità in Euroasia e in Europa cuciti, affermo io, nello stesso tessuto per poter assumere i brillanti colori della seta che tutti conoscono ed apprezzano.
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