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Montebello. Laghetti di Saline Ioniche tra i Luoghi del Cuore: tra pochi giorni il primo intervento strutturale del FAI.
Primo intervento strutturale
Tra pochi giorni il FAI (Fondo Ambiente Italiano) avvierà la fase autorizzativa per la presentazione del primo intervento nei laghetti di Saline Ioniche. Si tratta di un piccolo primo passo ma molto significativo: sarà il primo intervento strutturale per osservare la fauna e la flora che popola e caratterizza il “pantano”. L’area è adesso riconosciuta come “zona speciale di conservazione”, una prima azione di difesa e valorizzazione dell’area.
I laghetti di Saline Ioniche fanno parte de i “Luoghi del Cuore”. Un risultato possibile grazie alla raccolta firme promossa dall’Associazione ambientalista “Mondo Verde Club”, guidata dall’Avv. Aurelia Sansotta.
L’Oasi naturale del Pantano di Saline Ioniche
“L’Oasi Naturale del Pantano di Saline Ioniche – si legge sul sito del FAI – rappresenta l’ultima testimonianza di quelle che furono sino al Settecento le famose saline di Reggio. Tale area in passato è stata centro di attività quali la raccolta del sale e la coltivazione di gelsomino. In seguito, mediante opera di bonifica e prosciugamento e la costruzione della Liquichimica (fabbrica mai entrata in funzione), del magnifico ambiente costiero sono rimasti soltanto due laghetti, che formano una zona umida importantissima. L’Oasi naturale, infatti, è l’ambiente preferito da numerose specie di uccelli acquatici che compiono ogni anno due spostamenti migratori. I laghetti sono luogo di sosta di folaghe, anatre, aironi cenerini e cavalieri d’Italia e non è raro ammirare anche i fenicotteri rosa”.
Un luogo del Cuore che fa bene al cuore
“In determinati periodi dell’anno, la colorazione dell’acqua assume sfumature davvero suggestive. Indirizzando lo sguardo ai laghetti del Pantano è impossibile non innamorarsi della natura, che nonostante tutto resiste al degrado.
L’Oasi Naturale del Pantano di Saline Ioniche è un Luogo del Cuore e che fa bene al cuore. Si tratta di un posto unico, inserito dall’Unione Europea tra i Siti di Interesse Comunitario per la sua importanza in quanto habitat naturale che garantisce il mantenimento della biodiversità. Si tratta dunque di uno straordinario patrimonio ambientale che andrebbe tutelato e valorizzato. L’area per anni è stata minacciata da un’assurda ipotesi industriale che voleva la costruzione di una centrale a carbone da 1320 MWe, che sottovalutava le ricadute sull’ambiente naturale del Pantano. Dopo nove anni di attesa, finalmente il progetto di una nuova centrale a carbone è ormai archiviato”.
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