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Di Virginia Iacopino.
SE GLI EUROPEI AVESSERO MOSSO UN DITO CONTRO LA DIASPORA DEL POPOLO CURDO E DI QUELLO ARMENO ABBANDONATI AI LORO DESTINI PROBABILMENTE IL MONDO ODIERNO NON SAREBBE PRECIPITATO IN TANTA BARBARIE. OGGI CURDI E ARMENI VIVREBBERO IN PACE NELLE LORO TERRE CON UN PROPRIO STATO. QUESTO DEBITO NON PESEREBBE SULLA COSCIENZA EUROPEA PREOCCUPATA A SPARTIRSI,IN COMPAGNIA DEI GUERRAFONDAI AMERICANI I RICCHI GIACIMENTI DI PETROLIO ECC.
La terra dei Kurdi e degli Armeni a loro non appartiene più. Rischia di sparire definitivamente dalle mappe geografiche.Un antico canto curdo recitava:sai curdo dove vive la tua stirpe? Ascolta tu descrivo la Patria del tuo popolo. Dall’occidente fino al mar nero della tua terra corrono i confini…A occidente giunge il Mediterraneo,al Sud fino al Golfo Persico e ad oriente include tutti i monti Zagros che si estendono in catene parallele tra Iraq e Iran ricchi di minerali e di petrolio ecc..Secondo la leggenda qui si arenò l’Arca di Noè.Bella è anche la poesia di ABDULLAH OCALAN che scrisse in terza elementare. Riporto solo alcuni versi: “O miei monti,radici del cielo mani protese della nostra terra bruciata! Al chiaro di luna quando saremo colmi della fragranza delle angurie in pezzi,narrateci la storia. Diteci donde vengono le nuvole basse..O miei monti,senza di voi non avremmo conosciuto la neve ne il coraggio…O monti se non foste esistiti dove mia madre avrebbe raccolto per noi frutti ed erbe selvatiche?”. Ocalan sognava il ritorno, tra il Tigre e l’Eufrate della civiltà babilonese. Il rapimento e la condanna a morte di questo uomo semplice ed altruista che rifiutava tutto ciò che era feudale per sopraffazione di classe,di casta,di lingua,di religione ebbe fine.Egli affermava che doveva avvenire prima una rivoluzione culturale dopo quella politica e militare pari a quella vissuta dalla nostra resistenza per convivere da diversi ed uguali tra italiani, turchi, arabi, persiani ed altri popoli nello stesso crogiolo di pace e di giustizia che lacera e divide il Nord, il Centro ed il Sud italiano attraverso infuocati discorsi di memoria mussoliniana che inculcano razzismo contro chi fugge da guerre atroci da cui l’Italia non è stata mai neutrale. Il territorio dell’ex impero ottomano nel 1916 se lo spartirono la Francia, l’Inghilterra e la Russia a cui è stato assegnato gran parte del territorio curdo.
L’Armenia faceva parte dell’Unione Sovietica nella quale sia i curdi che gli armeni e tutti i rifugiati perseguitati erano riconosciuti come minoranze protette. Si permise loro di avere un giornale sponsorizzato dallo Stato,una loro radio che trasmetteva eventi culturali,storici e religiosi.Con il crollo dell’URSS i Curdi e li Armeni finirono torturati e spogliati di tutti i loro privilegi. La maggior parte di loro fuggì dalla Russia. Gli Aleviti, gruppo religioso culturale turco-curdo-armeno in maggioranza credenti musulmani pacifici furono vittime per secoli da scontri religiosi.Vicini al concetto di fratellanza di Francesco d’Assisi e di Gandhi hanno il loro concetto di Dio che abbraccia l’uomo spirituale,l’uomo terreno,gli animali,le piante e i minerali.Non credono all’onta del peccato originale trasmessa a tutta l’umanità eccettuata Maria Vergine e tendono, gli Aleviti, ad avere una coscienza in cui nella forma materiale è immerso lo Spirito universale che controlla la moralità,l’agire corretto sia nei propri che negli altri riguardi. Credono all’esistenza di tre porte sacre: 1 la fratellanza spirituale, 2 la coscienza individuale e collettiva, 3 la realtà cioè la verità ovvero Dio. La prima porta da spalancare è considerata essenziale per procedere all’apertura delle altre due porte. Dopo di che si aprono danze e canti spirituali tutti si muovono in girotondo simbolo del moto di rivoluzione dei pianeti intorno al sole. E’ attraverso l’ebrezza della danza e dei canti liturgici che riescono a vincere e ad abbattere l’egoismo individuale necessario per raggiungere ed unirsi a Dio. Accendono dodici candele immerse nell’acqua spirito purificatrice e baciano i i telai delle porte sacre.Papa Francesco definisce genocidio il massacro degli Armeni e della loro deportazione perpetrata dall’Impero Ottomano tra il 1915-16 in risposta il governo Turco,risentito,in segno di protesta fece rientrare in Turchia l’ambasciatore presso la Santa Sede. Il presidente Erdogan ammonisce Papa Francesco affermando che quando i politici e i religiosi si fanno carico del lavoro degli storici non dicono delle verità ma delle stupidaggini. Perchè non si spiega quello che molti ignorano? Nel 1952 la Turchia fu annessa alla Nato come baluardo in funzione anti sovietica. Gli Stati Uniti costruirono sul suolo turco le proprie basi militari missilistiche con enormi depositi di armamenti nucleari.
La Russia non possiede più basi militari all’estero. La loro politica non ha un carattere globale offensivo e aggressivo ma di auto difesa per non soccombere. La partita Russia-America verte sull’Eurasia, l’Ucraina e la Crimea che costituiscono i perni di questa guerra ibrida. La Nato, acerrima nemica della Russia sta cercando di forzare le difese tra il Baltico e il mar Nero e si configura come l’organizzazione mondiale della guerra contro il terrorismo.Spende milioni di dollari che sottrae alla fascia più debole degli americani.Il ritiro delle truppe americane con le relative armi atomiche dall’Europa occidentale potrebbe essere la fine dell’America pericolosa e sovversiva che,a parole,diffonde l’idea della democrazia essendo consapevole che nessuno può muovergli guerra.
Papa Francesco con la sua umiltà ed intelligenza ricordando la storia della strage avvenuta nella notte di San Bartolomeo, potrebbe prenderla come esempio nelle sue omelie. La cattolicissima Caterina de Medici ha legato il suo nome al peggiore dei massacri religiosi appoggiata dal Papa che mirava a riconquistare l’Italia.
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