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La neo Pro loco Montebellum, guidata dalla presidente Romina Palamara, promuove “Rocca Calojero”, un piccolo borgo antico presso Saline Joniche. Un vero successo l’evento tenutosi a Rocca Calojero, coordinato con tanta cura e creatività da Dominella Magda Foti, associata Pro loco che ha proposto l’iniziativa.
La Pro loco ha scelto di rivalutare questo borgo, partendo dalle sue radici, così da farlo conoscere e visitare. Che poi è questo il vero intento della Pro loco, promuovere e valorizzare i borghi e le loro peculiarità e tradizioni. A suo tempo, il borgo di “Rocca” aveva una fiorente attività’ economica nell’estrazione delle cave, da cui, successivamente, prende il nome, e le sue pietre vennero, altresì, utilizzate, nella costruzione della ferrovia. In questo borgo dominavano i vari possedimenti e la residenza estiva dei baroni Piromallo.
E fu proprio il primo sindaco Antonio Calojero, nel 1807, ad aggiungere il toponimo al nome originario, toponimo derivante da “Kalos” nonchè “Bello” e “Iero” ovvero “Antico”. È da questo borgo che poi nascerá e si svilupperà Saline, che non esisteva ancora quando il borgo era il centro dell’attività’ economica, politica e amministrativa. Del resto, le radici sono identitarie delle persone come dei luoghi. La Pro loco è, infatti, riuscita a coinvolgere gli abitanti del borgo che si sono resi disponibili ad aiutare nell’abbellirlo per l’iniziativa. È stata realizzata la libreria estiva per i bambini, gli stessi bambini del borgo hanno contribuito inserendovi i libri delle favole, da loro conosciute, così da condividerle con gli altri. È stata posizionata un’altalena, quindi una seduta per poter leggere le favole ai bambini all’aria aperta. Per questa iniziativa è stato, altresì, realizzato un percorso storico dal Palazzo Piromallo alla cava. Sul muretto della dimora Piromallo sono state esposte le gigantografie delle foto che raccontano la storia del borgo, il cui primo sindaco Calojero ha dato il nome alla Rocca.
Nel corso della serata, il giornalista Vincenzo Malacrinò ha presentato il libro “Le mie memorie di nonno Turi” scritto dallo storico Salvatore Moschella, libro che racconta la borgata, non poteva mancare la storia del luogo ripercorsa anche da Mimmo Pellicanò, membro del direttivo della Pro loco. Gli abitanti della borgata hanno, poi, offerto la degustazione: il pane prodotto con diverse farine, le mandorle e i fichi, questi ultimi erano i prodotti più coltivati dai coloni del barone Piromallo. È stata creata un’atmosfera emozionante in uno scenario che già si presta all’incanto. A Rocca Calojero si è vissuta una di quelle serate da ricordare, intrisa di storia, identità e modernità nel contempo, che ha permesso di fermare il tempo e cogliere l’essenza di quei meravigliosi luoghi.
Melito Vecchio, Kronos Arte ha raffigurato la Dea Demetra
Di Claudia Pugliese
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