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La cooperativa Rinascita, dallo scorso Giugno, si è vista costretta a ricorrere agli ammortizzatori sociali, nella fattispecie la Cassa Integrazione Guadagni, per poter mantenere il livello occupazionale pregresso.
Si ricorda che l’organico della cooperativa Rinascita consiste in 51 dipendenti regolarmente assunti con contratto a tempo indeterminato.
Riteniamo che ciò non sia poco in un contesto dal punto di vista occupazionale particolarmente degradato, come il nostro.
Anche a vantaggio del mercato locale e relativo indotto.
Rinascita si occupa di servizi alla persona, ed opera in principale committenza con gli Enti Pubblici. La chiusura di alcuni servizi ha imposto questa dolorosa scelta pur di salvaguardare il livello occupazionale.
La Cassa, con spirito cooperativo, viene effettuata a rotazione tra tutti i dipendenti, non escludendo nessuno, compresi i vertici dell’impresa. Compreso lo scrivente nel suo ruolo di rappresentante legale e tutto il Consiglio d’Amministrazione.
L’eguaglianza diventa per noi valore sostanziale, in questo difficile momento, e nello stesso tempo valore aggiunto al nostro impegno.
Ritengo perciò opportuno portare a conoscenza la Comunità dell’Area Grecanica rispetto a questo doloroso percorso in atto indispensabile.
Rinascita non appartiene soltanto ai soci, bensì è un patrimonio dell’Area tutta per la bontà dei servizi alla persona erogati, nella fattispecie la gestione socio – educativa di due strutture alternative per disabili mentali, ed un gruppo di convivenza per sei unità con disabilità psichica che necessitano di mantenimento sociale, unica realtà autorizzata nel panorama regionale, nonché per il livello occupazionale fin qui sostenuto, e che desideriamo proteggere e mantenere finché possibile.
Il lavoro rende liberi, non v’è dubbio, e di libertà c’è veramente bisogno in questa nostra martoriata terra.
Ci appelliamo quindi a tutta la Comunità affinché ci stia accanto in questo durissimo periodo, nei modi che desidera, anche semplicemente conoscendo la nostra realtà, fatta di sacrifici economici ma anche di passione e professionalità e soprattutto rivolgendo la massima stima ed ammirazione ai dipendenti e soci della cooperativa che pur in grave disagio economico proseguono la loro opera con immutata motivazione ed amore verso gli utenti dei servizi.
Che non rappresentare l’anello debole di un sistema divenuto fortemente problematico.
Allo Stato chiediamo sostegno quantomeno in termini di accelerazione nelle procedure di pagamento delle fatture per prestazioni rese ma anche di ricerca e sviluppo di nuove opportunità lavorative per la cooperazione, a vantaggio dell’occupazione, dei servizi e delle opportunità per le fasce deboli della Società.
Che purtroppo stanno diventando anche i lavoratori del cosiddetto privato sociale.
Siamo certi che soltanto dall’impegno e dal sostegno di tutti possa nascere una nuova alba per i diritti umani.
Il Presidente
Mario Alberti
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