Karate Melitese, vice campionesse italiane a squadre Kata

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Non c’è due senza tre: la squadra femminile di Karate Melitese confermata vice campione d’Italia.

Titolo di vice campionesse italiane a squadre di Kata per Marika Familari, Enza Caridi e Omaima El Haqaoui. Le ragazze dell’‘ACSDV Sporting Club Karate Melito del Maestro Angelo Surfaro’ sabato 25 novembre hanno ottenuto questo riconoscimento presso il Palazzetto dello Sport di Ariccia.

karate melitese
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Karate Melitese Femminile – Parla il capitano

Il Capitano della squadra femminile karate melitese Marika Familari ha espresso la sua soddisfazione per il risultato. Lei parla di triplice vittoria: “La tensione verso le aspettative era davvero molta dopo la batosta ricevuta a gennaio dove nessuno si è risparmiato nei nostri confronti pronunciando commenti fin troppo duri verso delle ragazze che fanno tanti sacrifici per allenarsi e presentarsi preparate, che non danno nulla per scontato così in gara come nella vita.

Doppia tensione per aver puntato sulla più piccola del gruppo, Omaima era alla sua prima gara, ma si é notato il notevole margine di miglioramento in un solo anno. E, soprattutto, la voglia di spendersi per la squadra, nonostante le varie difficoltà. Fattori che hanno levato da subito qualsiasi dubbio. Da persona più adulta del gruppo mi sentivo responsabile verso la squadra e le famiglie. Fare enormi sacrifici, come ognuno di noi ha fatto, e continua a fare, senza raggiungere alcun risultato sarebbe stato per me motivo di delusione e scoraggiamento ed invece, i nostri sacrifici sono stati ripagati.

I Kata sono stati molto soddisfacenti sotto il profilo tecnico, della forza, determinazione e a ritmo sempre più incalzante. Facevano ben sperare di salire sul gradino più alto del podio ma siamo strafelici di esserci riconfermate vice campionesse d’Italia. Triplice felicità per aver così potuto onorare la giornata contro la violenza sulle donne. Una lotta che va combattuta ogni giorno e che noi abbiamo voluto ancor più significare mettendo l’‘hijab’ (velo) utilizzato da Omaima, di origine marocchina, proprio per ribadire il nostro “NO” a ogni forma di discriminazione.”

Enza Caridi – Intervista Karate Melitese

Anche Enza Caridi, la veterana del gruppo assieme al Capitano, si ritiene molto soddisfatta. “Sono molto contenta del risultato perché, finalmente, abbiamo fatto delle performance davvero buone, dopo la bruttissima figura di gennaio. Ci aspettavamo qualcosina in più perché speravamo di potercela fare e salire così sul podio più alto. C’è stata, a parer mio, ma credo di poter parlare a nome di tutta la squadra.

Una votazione eccessiva con il netto 5 a 0 quando, obiettivamente, non c’è stata una netta differenza tra le squadre. Pur riconoscendo che siamo un pó calate sul bunkai, abbiamo fatto un Kata obiettivamente migliore. Forse il fatto di essere state cintura blu, quindi le ultime ad esibirsi, non è stato a nostro favore. Ma tutti possono migliorare, senza la costanza e la voglia di farcela sarebbe impossibile e noi non demordiamo! Per noi è un punto di partenza dal quale ricominciare a lavorare con molta più grinta e determinazione.”

Omaima El Haqaou – Intervista Karate Melitese

Felicissima Omaima El Haqaoui, la più piccola e nuova entrata in squadra. “Non posso nascondere di aver avuto paura essendo la mia prima gara a squadre ufficiale. Tantissima la paura di sbagliare, perdere l’equilibrio e cadere così penalizzando l’intera squadra. E invece, tanta concentrazione e voglia di far bene hanno avuto la meglio. Soddisfattissima soprattutto nella gara finale. Dedico questo importante risultato alla mia famiglia e in particolare a mia madre. Con l’auspicio che, per motivi di studio, non mi scoraggi mai a continuare ma che, anzi, affianchi sempre le mie scelte”.

El Haqaoui-Familiari-Caridi
El Haqaoui-Familiari-Caridi

I loro sacrifici

In effetti queste tre ragazze compiono enormi sacrifici. Infatti, si ritrovano ad allenarsi alle dieci/undici di sera. É l’unico momento in cui tutte e tre riescono a ritrovarsi per allenarsi insieme. É il momento in cui Marika termina di lavorare, Enza rientra da Messina dove studia e presta tirocinio. E  Omaima arriva da Reggio dove frequenta l’ultimo anno di superiori e un corso serale di preparazione universitaria. Ragazze che alla loro età non conoscono più cosa significa fine settimana.

Lo fanno perché spinte da un’unica passione, sacrificando i venerdì, sabato e le domeniche. Ed inevitabilmente incorrono nei rimproveri dei genitori per gli orari troppi tardi o per la paura di sottrarre tempo ed energie allo studio. Ragazze alle quali troppo poco vengono riconosciuti i meriti per come effettivamente meriterebbero. Ragazze che si allenano e partono da questo piccolo paesino alla punta della Calabria per conseguire il loro sogno. Partecipano alle gare, qualunque esse siano, regionali, italiane, europee ed internazionali con le sole loro forze e che con tanta umiltà hanno voglia di imparare e fare sempre meglio. Ragazze che non si arrendono mai contro le difficoltà,

Inseguendo un sogno – Karate Melitese

E continuano a “lottare” nonostante non siano sempre in condizioni fisiche ottimali per via dei continui infortuni. Enza con le articolazioni (in quest’ultima gara addirittura si sospettava una frattura al dito). Marika con le ginocchia avendo subito tre gravi interventi. Omaima con la schiena per via della scoliosi.

Le vice campionesse italiane di Kata a squadre sono ragazze tenaci, combative, determinate che hanno sempre lavorato con serietà. E ancor più importante, con immenso rispetto l’una delle altre, con tanta complicità e lealtà. Già a fine gara parlavano di cambiamenti nei Kata con la voglia e la grinta di fare sempre meglio, di dare sempre il massimo e realizzare, a piccoli passi, tutti i risultati che si prefiggono.

Marika Familari, Enza Caridi e Omaima El Haqaoui sono tutto questo. Loro sono la ‘ACSDV Sporting Club Karate Melito’ del Maestro Angelo Surfaro. Il maestro da anni é stato sempre un allenatore che ha preferito i fatti alle parole. “Ancora una volta sulla cresta dell’onda, ancora una volta sul podio! Avevamo bisogno di conferme del lavoro fatto e i risultati ci hanno dato ragione. Sono fiero ed orgogliosissimo delle mie ragazze”.

Maria Stella Minniti

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Author: ntacalabria

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